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Il doppio volto del progresso. Ruolo e funzione del sintetizzatore nel progressive rock

L'idea di questa tesi nasce dall'interesse nei confronti degli strumenti di sintesi del suono che, nella seconda metà del Novecento, si diffusero a livello commerciale divenendo il simbolo di un genere musicale definito da elementi stilistici ben definiti. Nel momento in cui, alla fine degli anni Sessanta, alcuni gruppi in special modo britannici cominciarono a sperimentare con le forme standard del rock per ottenere prodotti musicali di maggiore complessità formale e compositiva, iniziò l'integrazione tra elementi provenienti dalla tradizione della musica d'arte occidentale, delle musiche tradizionali, dei linguaggi delle avanguardie accademiche e non. Il progressive rock, fin da subito, venne considerato come un genere musicale nuovo, in parte differente dai precedenti, con un forte richiamo all'idea di cambiamento che, anche a livello culturale, contraddistinse quel periodo. Da qui l'idea che fosse un genere associato al concetto di “progresso”.
Parallelamente, lo sviluppo in campo tecnologico rese possibile la produzione di una serie di strumenti elettronici di facile accesso, i sintetizzatori, che permettevano a qualsiasi musicista o compositore di accedere a una varietà infinita di sonorità nuove. L'innovazione tecnologica e la possibilità che questa venisse sfruttata e utilizzata su larga scala rappresentò un momento fondamentale di allargamento delle risorse timbriche e, conseguentemente, della ricerca di un nuovo linguaggio. Entrambe le dimensioni di progresso appena considerate, musicale e tecnologico, comportarono il raggiungimento di un'identità di genere complessa e articolata, nella quale lo strumento di sintesi divenne elemento primario e ineludibile.
La mia ricerca concentra l'attenzione sul progressive rock e sul sintetizzatore, tentando un parallelo diretto tra il genere musicale e lo sviluppo tecnologico dello strumento.

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7 Introduzione L’idea di questa tesi nasce dall’interesse nei confronti degli strumenti di sintesi del suono che, nella seconda metà del Novecento, si diffusero a livello commerciale divenendo il simbolo di un genere musicale definito da elementi stilistici ben definiti. Nel momento in cui, alla fine degli anni Sessanta, alcuni gruppi in special modo britannici cominciarono a sperimentare con le forme standard del rock per ottenere prodotti musicali di maggiore complessità formale e compositiva, iniziò l’integrazione tra elementi provenienti dalla tradizione della musica d’arte occidentale, delle musiche tradizionali, dei linguaggi delle avanguardie accademiche e non. Il progressive rock, fin da subito, venne considerato come un genere musicale nuovo, in parte differente dai precedenti, con un forte richiamo all’idea di cambiamento che, anche a livello culturale, contraddistinse quel periodo. Da qui l’idea che fosse un genere associato al concetto di “progresso”. Parallelamente, lo sviluppo in campo tecnologico rese possibile la produzione di una serie di strumenti elettronici di facile accesso, i sintetizzatori, che permettevano a qualsiasi musicista o compositore di accedere a una varietà infinita di sonorità nuove. L’innovazione tecnologica e la possibilità che questa venisse sfruttata e utilizzata su larga scala rappresentò un momento fondamentale di allargamento delle risorse timbriche e, conseguentemente, della ricerca di un nuovo linguaggio. Entrambe le dimensioni di progresso appena considerate, musicale e tecnologico, comportarono il raggiungimento di un’identità di genere complessa e articolata, nella quale lo strumento di sintesi divenne elemento primario e ineludibile. La mia ricerca concentra l’attenzione sul progressive rock e sul sintetizzatore, tentando un parallelo diretto tra il genere musicale e lo sviluppo tecnologico dello strumento. In questa introduzione getterò le basi del discorso, a partire prima dalla definizione e dal concetto di genere musicale e poi attraverso la ricognizione sull’apporto di diversi studiosi alla riflessione sul rapporto tra genere e tecnologia.

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Benetti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Musicologia
  Corso: Musicologia
  Relatore: Alessandro Bratus
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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Parole chiave

musica
rock progressivo
musicologia
sintetizzatore
progressive rock
sintesi sonora
tecnologie musicali
progresso musicale
musica anni '60-'70-'80
strumenti musicali elettronici

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