Imaging medico-nucleare con analoghi della somatostatina radiomarcati: Analisi comparativa degli aspetti tecnici
Un ruolo particolarmente importante nell’iter diagnostico dei tumori neuroendocrini è rivestito dalle tecniche di imaging Medico-Nucleare come la scintigrafia recettoriale con Octreoscan® e Tektrotyd® e la PET/TC con peptidi analoghi della somatostatina radiomarcati con 68Ga, che sfruttano la caratteristica comune delle cellule neuroendocrine tumorali di presentare un’elevata densità di recettori di membrana per la somatostatina e si basano pertanto sull’utilizzo di suoi analoghi radiomarcati.
Lo scopo della presente Tesi è la valutazione degli aspetti tecnici inerenti l’impiego di due radiofarmaci analoghi della somatostatina a scopo diagnostico. In particolare, vengono considerate le peculiarità legate ai differenti radiofarmaci impiegati in U.O. Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) nell’anno 2018. A partire da marzo 2018 infatti le indagini scintigrafiche effettuate su pazienti affetti da GEP-NET sono state eseguite impiegando Tektrotyd® in sostituzione di Octreoscan®. Questa Tesi si propone di analizzare le caratteristiche tecniche dell’impiego dei due radiofarmaci considerandone vantaggi e svantaggi, focalizzandosi, inoltre, sull’impatto dosimetrico connesso ai differenti radioisotopi gamma-emittenti con cui sono marcati. Materiali e Metodi: Per operare un’analisi di tipo comparativo tra i diversi aspetti tecnici che derivano dall’utilizzo dei due traccianti impiegati sono state valutati il consumo dei due radiofarmaci, influenzato dalla differente disponibilità del tracciante, legata a sua volta al diverso metodo di produzione e approvvigionamento, il numero dei pazienti sottoposti ad indagine medico-nucleare con un differente numero di kit, l’impatto dosimetrico determinato dall’utilizzo di Tektrotyd® e Octreoscan® sui pazienti oggetto di esame e sugli operatori, il timing indispensabile per l’esecuzione complessiva dei due studi ponendolo sia in relazione all’organizzazione del workflow, che dal punto di vista dell’impegno temporale del paziente, ed infine è stata proposta una stima dei costi delle due indagini diagnostiche, che sebbene, parziale, potesse tener conto simultaneamente del prezzo dei radiofarmaci con i rispettivi kit di preparazione, della modalità di approvvigionamento e della necessità di disporre di accessori specifici per il controllo di qualità e per la ricostituzione dei due prodotti.
La durata media della procedura diagnostica con Octreoscan® è risultata complessivamente in media circa 45 minuti superiore rispetto a quella con Tektrotyd®, principalmente a causa della necessità di dover svolgere nel primo caso nel 94.5% dei pazienti ulteriori acquisizioni tardive a 24 ore per soddisfare il quesito diagnostico rispetto agli studi con radiofarmaco tecneziato, dove nel 72.5% della popolazione campionaria non è stato necessario, oltre che alla minor durata intrinseca del protocollo ottimizzato. Inoltre, la stima del costo medio di un’indagine nel campione considerato con Octreoscan® è risultata moderatamente superiore a quella relativa al Tektrotyd®, attestandosi quest’ultimo come nettamente più vantaggioso dal punto di vista economico con un risparmio di circa il 70% del valore totale. Nel caso del campione di pazienti sottoposto a studio con quest’ultimo radiofarmaco, è stato riscontrato un notevole risparmio dosimetrico percentuale maggiore del 60% nell’esecuzione dell’intera indagine e una riduzione del 75% della frazione media dovuta al radiofarmaco. In aggiunta alle precedenti considerazioni, l'impiego di Tektrotyd® è risultato fortemente favorevole in termini di qualità di immagine rispetto a Octreoscan®, data la migliore ottimizzazione delle gamma- camere per l’energia dei fotoni gamma del Tecnezio-99m e la miglior risoluzione spaziale che comporta la scelta di un collimatore LEHR, rispetto a uno perfezionato per le medie energie, come nel caso dell’Indio-111.
La possibilità di disporre di un analogo della somatostatina marcato con Tecnezio-99m come il Tektrotyd® rappresenta una valida alternativa non solo all’Octreoscan®, considerato ormai un radiofarmaco superato, ma anche alla più costosa soluzione del 68Ga-DOTA peptidi, gold-standard dal punto di vista della sensibilità diagnostica.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Freiles |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia |
Relatore: | Duccio Volterrani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 65 |
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