17
Materiali e metodi
Per valutare le differenze e le analogie, quindi confrontare le due differenti tipologie
di indagini medico-nucleari effettuate mediante l’utilizzo dei radiofarmaci Tektrotyd® e
Octreoscan®, sono stati considerati molteplici parametri derivanti dall’effettiva esperienza
lavorativa e dall’attività diagnostica svolta nella U.O. Medicina Nucleare Universitaria
dell’AOUP.
Nello specifico, per operare un’analisi di tipo comparativo tra i diversi aspetti tecnici
che derivano dall’utilizzo dei due traccianti impiegati nell’effettuazione di una scintigrafia
recettoriale con
111
In-pentetreotide oppure con
99m
Tc-EDDA/HYNIC-TOC, sono state
valutate principalmente le differenze nelle modalità di approvvigionamento e nelle
tempistiche necessarie alla corretta preparazione dei radiofarmaci, il timing indispensabile
per l’esecuzione complessiva dei due studi (analizzando la possibilità di dover eseguire gli
esami in singola o doppia giornata) ponendoli sia in relazione all’organizzazione del
workflow in U.O. Medicina Nucleare, che dal punto di vista dell’impegno temporale del
paziente nell’ottemperanza all’esecuzione dell’indagine medico-nucleare.
Inoltre, ulteriormente a quanto affermato finora, sono stati presi in esame come
parametri di paragone, anche l’impatto dosimetrico determinato dall’utilizzo di Tektrotyd®
e Octreoscan® rispettivamente nel semestre marzo-agosto 2018 e 2017 sui pazienti oggetto
di indagine, e sugli operatori, considerando, in quest’ultimo caso, le operazioni di
manipolazione dei due radiofarmaci da parte del TSRM, necessarie per il completamento
della corretta procedura di preparazione di ambedue i prodotti.
Infine, in ultima analisi, è stata proposta una stima dei costi delle due indagini
diagnostiche, che sebbene, parziale, potesse tener conto simultaneamente del prezzo dei
radiofarmaci con i rispettivi kit di preparazione, della modalità di approvvigionamento e della
necessità di disporre di accessori specifici per il controllo di qualità e per la ricostituzione dei
due prodotti.
Apparecchiature
Le acquisizioni, per quanto riguarda le indagini medico-nucleari con Tektrotyd® e
Octreoscan®, nella U.O. Medicina Nucleare Universitaria dell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Pisana (AOUP) vengono principalmente realizzate su gamma-camera SPECT
18
ibrida Discovery 670 NM/TC (GE Healthcare Technologies, Waukesha, Wisconsin, US),
apparecchiatura all-purpose, a grande campo, con doppia testata avente geometria variabile
equipaggiata con due cristalli di ioduro di sodio drogato o attivato mediante impurità di tallio
NaI(Tl) con spessore 3/8″
(circa 9.5 mm)
e dimensioni di 54 × 40 cm (per un intervallo di
accettanza energetico da 40 a 511 keV), dispositivo di contornamento automatico del paziente
con sensori a infrarossi (Automatic Body Contouring, ABC), associato ad un sistema TC 16-
slice BrightSpeed™ Elite (GE Healthcare Technologies, Waukesha, Wisconsin, US), situato
posteriormente alla sezione SPECT della macchina. Per l’esecuzione dello studio, sui
detector della gamma-camera vengono rispettivamente collocati collimatori per basse energie
ad alta sensibilità (Low Energy - High Resolution, LEHR) in caso di studio con Tektrotyd®
e per le medie energie (Medium Energy General Purpose, MEGP) se si svolge l’esame con
Octreoscan®, considerate le caratteristiche fisiche del Tecnezio-99m e dell’Indio-111.
Il sistema TC 16-slice BrightSpeed™ Elite permette al TSRM la possibilità di
impostare un voltaggio differente a seconda della tipologia di esame, paziente e distretto
anatomico studiato, con tensioni rispettivamente di 80, 100, 120 e 140 kV, e di scegliere se
attivare o meno l’opzione di modulazione automatica della corrente del tubo che, adattandosi
all’anatomia del paziente, consente di aumentare l’intensità del fascio solo dove necessario,
con un range compreso tra i 10 e i 440 mA. La risoluzione temporale del sistema tubo
radiogeno-detettori risulta in questo caso di soli 125 ms, e i tempi di rotazione consentiti
variano tra un minimo di 0.5 e un massimo 4 secondi (opzione permessa solo in caso di
acquisizione sequenziale). Lo spessore di strato minimo ottenibile in ricostruzione risulta
essere 0.625 mm sia dopo scansione sequenziale che volumetrica, e per quest’ultima modalità
la lunghezza di scansione massima risulta essere 160 cm. Infine, il campo di vista (Field of
View, FOV) massimo del sistema TC risulta 50 cm.
Una soluzione di back-up in caso di guasti per svolgere lo studio con
99m
Tc-EDDA/
HYNIC-TOC e
111
In-pentetreotide, è la presenza di un’altra gamma-camera SPECT ibrida
nella nostra U.O. denominata Infinia II VC Hawkeye® (GE Healthcare Technologies,
Milwaukee, Wisconsin, US).
Quest’ultima, anch’essa all-purpose e a grande campo, è composta da due testate
aventi geometria libera, dotate, però, a differenza dell’apparecchiatura precedentemente
descritta, di due cristalli di NaI(Tl) di spessore
1″ (circa 25.4 mm, concepito per un range di
energie da 40 a 681 keV) e dimensioni di 54 × 40 cm, del sistema di contornamento
automatico del paziente ABC per permettere di mantenere sempre al minimo la distanza tra
19
il rilevatore e il paziente durante l'esecuzione dell'esame, consentendo di aumentare
l'efficienza diagnostica e la risoluzione spaziale delle immagini prodotte.
Analogamente a quanto affermato in precedenza, anche su questa gamma-camera per
l’esecuzione dell’esame vengono impiegati collimatori di tipo LEHR e MEGP a seconda
delle caratteristiche fisico-dosimetriche del radiofarmaco utilizzato per lo svolgimento
dell’esame.
In questo caso, però, il sistema di acquisizione in trasmissione a singolo strato tubo
radiogeno-detettori Hawkeye® for Infinia™ (GE Healthcare Technologies, Milwaukee,
Wisconsin, US), che consente di ottenere immagini di tomografia computerizzata, è disposto
lateralmente all'apertura del gantry.
L’architettura dello scanner prevede un rotore unico condiviso sia dai detector
medico-nucleari sia dal sistema tubo-detettori, mantenendo la compattezza
dell’apparecchiatura ma limitando la velocità di rotazione del gantry. Pertanto le scansioni
TAC possono raggiungere una velocità di rotazione massima di 2.6 giri al minuto (rpm) con
step di traslazione del tavolo di 10 mm, permettendo l’acquisizione delle immagini in
modalità step&shoot, caratterizzata dal movimento rotazionale del tubo intorno al paziente
nel momento in cui il tavolo è fermo, seguita dalla sospensione dell’emissione di raggi X per
lo spostamento del lettino, e infine una nuova erogazione radiante sul volume corporeo
successivo del distretto in esame.
Per quanto concerne le performance meccaniche del gantry, si può notare che una
singola fetta di volume analizzato viene acquisita nel tempo di 14 secondi, considerando 1
secondo per lo spostamento del lettino; pertanto si possono ottenere 4 slices al minuto lungo
un arco di rotazione angolare di 216°. Infine, il massimo FOV del sistema TC risulta 40 cm.
Il razionale per cui risulta ottimale l’esecuzione di una SPECT con gamma-camere
ibride multidetettore risiede in primo luogo nel fatto che un’apparecchiatura monotesta
fornirebbe immagini qualitativamente accettabili solo allungando in modo eccessivo i tempi
di acquisizione, con conseguenti difficoltà nel mantenere l’assoluta immobilità del paziente
e il conseguente rischio di artefatti, e in seconda istanza poiché per compensare in qualche
modo la nota limitata risoluzione spaziale, nonché la scarsa presenza di informazioni
anatomo-morfologiche fornite dalle indagini scintigrafiche, mediante “apparecchiature
ibride” possono essere acquisite in rapida sequenza, sia immagini SPECT che immagini TC,
fondendole in maniera rapida semplicemente attraverso la sovrapposizione di quei dati che
provengono dalla stessa sezione del lettino porta-paziente, e quindi (in assenza di movimento)
20
dalle corrispondenti strutture anatomiche del paziente in esame.
In questo modo si riesce a ricavare contemporaneamente informazioni complementari
dall’indagine svolta, che provengono sia dal dato medico-nucleare, che da quello anatomo-
densitometrico nello stesso distretto corporeo oggetto di esame e in ultima analisi tramite la
strumentazione TC si ottiene un preciso calcolo dei coefficienti di attenuazione reali del
paziente, correggendo per quest’ultima ed evitando così che la presenza di un dato tessuto tra
la sorgente di fotoni gamma e il detector possa influenzare la corretta rilevazione della
radiazione emessa.
Radiofarmaci
Scintigrafia recettoriale con
111
In-pentetreotide (Octreoscan®)
Descrizione del Radiofarmaco
L’analogo octapeptidico octreotide, dopo coniugazione con un chelante, l’acido
dietilen-triamino-pentacetico (Diethylene-Triamine-Pentaacetic Acid, DTPA), costituisce una
delle molecole più conosciute ad uso diagnostico nell’ambito dei tumori neuroendocrini, che
viene denominata pentetreotide. La presenza del DTPA, che contiene 4 gruppi carbossilici
liberi, permette la marcatura con il radioisotopo Indio-111. (Figura 11)
Il radionuclide con cui viene legata la macromolecola sopracitata è l'Indio-111.
Quest’ultimo costituisce un isotopo radioattivo semimetallico (con proprietà chimiche
intermedie fra quelle dei metalli e dei non metalli) e viene prodotto da ciclotrone a partire dalla
reazione
112
Cd (p, 2n)
111
In.
Esso presenta un’emivita fisica di 2.8047 giorni (cioè 67.3128 ore) e decade in
111
Cd
(uno dei vari isotopi stabili del Cadmio) per cattura elettronica, emettendo raggi γ con energia
di 171.28 (Iγ(abs) 90.6%) e 245.35 keV (Iγ(abs) 94.1%); possiede, però, al contempo
un’emissione secondaria di raggi X caratteristici o “di fluorescenza” aventi energie miste, di
cui il 75% risultano comprese tra i 23 e i 26 keV, e infine provoca la produzione di elettroni
di Auger, che originano da variazioni nello stato energetico e nella configurazione degli
orbitali atomici, presentando debolissima energia da 1.992 fino a circa 4.004 keV (I(abs) ≈
100%). [39]
Quest’ultima caratteristica ha fatto ipotizzare in ambito di ricerca un possibile impiego
terapeutico del
111
In-pentetreotide (Octreoscan®) somministrato con elevate attività