L'infermiere in farmacia: un'opportunità per i cittadini, per le istituzioni e per i professionisti
I mutamenti socio-economici del nostro Paese impongono una revisione delle prestazioni sanitarie e delle modalità con cui queste vengono erogate. L'accresciuto bisogno di interventi assistenziali di limitata intensità, la tendenza a limitare il periodo di degenza e l'aumento di cittadini in condizioni di ospedalizzazione domiciliare rendono il territorio oggetto di attenzione da parte degli amministratori delle politiche sanitarie e luogo di sperimentazioni di iniziative inerenti alle cure primarie.
In questo scenario si inseriscono la Legge n. 69 e il Decreto Legislativo n. 153 del 2009 che riconoscono il bisogno di aumentare la capillarità del SSN attraverso la trasformazione delle farmacie in presidi sanitari territoriali e attraverso l'introduzione, all'interno di esse, di figure quali il Fisioterapista e l'Infermiere. L'evoluzione di quest'ultimo, d'altra parte, riflette l'impegno civile e deontologico della professione di rimanere costantemente al passo con i tempi nell'affermazione, sempre maggiore, della sua responsabilità e della sua autonomia.
L'innovazione apportata dalle normative relative alla Farmacia dei Servizi ha stimolato l'approfondimento del tema attraverso questa ricerca con l'obiettivo di raccogliere elementi sufficienti a supporto dell'ipotesi iniziale che identifica nella presenza dell'Infermiere nelle farmacie un'effettiva opportunità per il cittadino, per le istituzioni e per i professionisti stessi.
I dati raccolti attraverso il questionario hanno confermato che i cittadini, sebbene non propriamente consapevoli del percorso formativo dell'Infermiere e dei suoi molteplici ruoli, ne riconoscono il valore professionale, ritenendo fondamentale la sua presenza sul territorio per una adeguata risposta ai bisogni dell'utenza, per migliorare la percezione della qualità del SSN e per prevenire il ricorso improprio all'ospedale.
I cittadini, quindi, attribuiscono all'Infermiere una valenza positiva ed esprimono fiducia nelle sue competenze e nella sua capacità di incidere, anche sotto il profilo educativo, al miglioramento e al mantenimento del benessere individuale e collettivo.
L'indagine svolta pone in risalto anche le chiare opportunità di crescita delle farmacie in termini di accessi, di prestigio, di affidabilità, di qualità e di introiti.
Tali risultati sono supportati anche da un'altra indagine, svolta dall'Università di Pavia sulla sperimentazione della Farmacia dei Servizi a Varese, iniziata a settembre 2011. La ricerca ha evidenziato una netta diminuzione delle richieste di attivazioni di assistenza domiciliare integrata presso i distretti, il contestuale aumento dell'utilizzo del canale aperto presso le farmacie e l'alto livello di soddisfazione degli utenti per la qualità del servizio e per l'abbattimento dei tempi d'attesa.
Ciò avvalora l'ipotesi che professionalità, accessibilità e liste d'attesa sono aspetti fondamentali che influenzano in modo determinante la percezione della qualità del SSN da parte dei cittadini.
Le diverse sperimentazioni in corso sul territorio nazionale analizzate all'interno di questa ricerca testimoniano l'interesse che le istituzioni e gli organismi di rappresentanza delle professioni coinvolte attribuiscono ai contenuti innovativi delle normative, ma suscitano anche alcune riflessioni sulla necessità di disporre di un'organizzazione a livello regionale e distrettuale tale da garantire l'attivazione di una rete assistenziale strutturata ed efficace, senza la quale lo scenario aperto dalla Legge n. 69/2009 finisce per rappresentare un'opportunità solo per la sanità privata e solo per la piccola percentuale di popolazione che dispone di adeguate risorse economiche.
Numerose sono, inoltre, le criticità e i dubbi non risolti che possono ostacolare l'attuazione della legge. Essi sono inerenti ad aspetti gestionali, organizzativi ed operativi. Tra questi, uno riguarda l'autonomia professionale proprio dell'Infermiere che la normativa sembra, di fatto, non riconoscere relegandolo al ruolo di esecutore degli interventi prescritti dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta sulla base dell'analisi dei bisogni da loro effettuata.
La ricerca oggetto di questo lavoro non può e non pretende di essere esaustiva, ma può rappresentare uno strumento che, se opportunamente sviluppato, può contribuire all'approfondimento dell'analisi e alla formulazione di proposte mirate al superamento delle barriere che ostacolano la realizzazione di una progetto virtuoso a vantaggio dei cittadini, delle istituzioni e dei professionisti.
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Reali |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Gaetano Romigi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 198 |
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