La Gestione del Rischio attraverso i CDS
Il lavoro di tesi si propone di analizzare i Credit Default Swap (d’ora in poi CDS), contratti non regolamentati tra due controparti che hanno come oggetto il rischio di credito di una data entità di riferimento. Il CDS è sostanzialmente una polizza assicurativa che protegge l’assicurato dalla perdita in conto capitale in caso di default di un emittente; rientra nella più vasta e generale categoria dei Credit Derivatives, contratti che perseguono la finalità di trasferire il rischio creditizio sottostante ad una determinata attività dal soggetto che acquista protezione al soggetto che vende protezione.
Possiamo considerarli strumenti relativamente nuovi che hanno subìto una continua evoluzione nell’ultimo ventennio. Quando però negli ultimi anni sembravano finalmente aver trovato il giusto inquadramento nella moderna economia, la grande crisi del credito e di liquidità manifestatasi nel maggio 2008 li ha rimessi in discussione. Se quindi, per anni sono stati considerati strumenti che rientravano nella normale operatività della finanza, in tempi recenti la crisi li ha portati alla ribalta, additandoli come principali, se non addirittura esclusivi responsabili della spirale recessiva. La loro origine risale ai primi mesi del 1993, anche se di fatto fino alle porte del nuovo millennio hanno avuto scarsa considerazione; se non da parte degli specialisti di settore. Gli stessi, li hanno presto impiegati per la gestione dei loro portafogli, godendo così di una maggiore flessibilità ed efficienza, motivo per il quale i CDS al pari dei Credit Derivatives in generale, sono stati ideati. Quella degli anni ’90 era una realtà ancora pioneristica, dove lungaggini burocratiche e formali coinvolgevano in maniera forte l’intero processo di stipula; nulla a che vedere con il mercato odierno, dove, liquidità e rapidità, sono garantite da una crescente standardizzazione dello strumento, accompagnata da una serie di convenzioni e procedure che ne hanno semplificato l’operatività. Oltretutto come spesso è accaduto, il prodotto derivato, nato per scopi definiti, in una fase ormai matura del ciclo di vita, inizia ad assumere forme indipendenti rispetto allo scopo iniziale. Questo, attraverso un effetto moltiplicativo, ha generato un notevole tasso di crescita di prodotti svincolati, oltretutto non regolamentati, creando un’ingordigia nel mondo della finanza; senza precedenti e ancor peggio privo di ogni forma di controllo.
Dopo questa breve divagazione generale torniamo sull’obiettivo principale del lavoro, considerare i diversi rischi inerenti allo strumento oggetto di trattazione e soffermarci su taluni modelli utili alla valutazione dello stesso, cercando infine di implementare un modello di pricing per un CDS “plain vanilla” (CDS single name). Il lavoro di tesi può essere strutturato fondamentalmente in tre parti: inizialmente si descrive il CDS in generale, facendo in particolare riferimento agli elementi del contratto e ai possibili eventi assicurabili; nella seconda parte invece entreremo nel cuore della trattazione, si cercherà dapprima di dare qualche utile indicazione circa il rischio di credito per poi concentrare gli sforzi su taluni modelli di valutazione del rischio, attraverso approcci in forma ridotta, ed infine implementare un semplice modello di pricing per la valutazione del prezzo del CDS, senza tralasciare un’utile applicazione del modello. La terza parte, invece, sarà dedicata esclusivamente all’analisi del particolare contesto storico e normativo, in cui i CDS hanno visto la loro espansione ed affermazione definitiva.
Dopo questa breve introduzione, (sui cui temi torneremo al termine del lavoro); cerchiamo ora di definire, innanzitutto cosa sono i CDS e di capire la funzione che assolvono nel panorama economico-finanziario attuale. Il CDS è a tutti gli effetti un contratto, in particolare un contratto derivato che appartiene alla famiglia dei derivati sul credito, di cui si fa portavoce.
Possiamo immaginare i CDS come una sorta di contratto di assicurazione per il rischio di credito.
Definiamo innanzitutto cosa debba intendersi per contratto di assicurazione: “ un contratto di assicurazione è un contratto in forza del quale una delle parti (l’assicuratore) s’impegna a pagare ad un beneficiario una somma (capitale assicurato) determinata o da determinarsi secondo modalità stabilite, al verificarsi di un certo evento di natura aleatoria (di cui, cioè, non sia certo se si verificherà o no, o non sia certo quando si verificherà, o –ancora - in che forma si verificherà) riguardante una terza persona (detta assicurato) o un suo bene”. [Cacciafesta F., 2006]
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Caloia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Fabrizio Cacciafesta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 60 |
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