L'alta velocità ferroviaria nei Corridoi europei di trasporto
Il presente elaborato ha lo scopo di analizzare il ruolo dell’alta velocità ferroviaria nei corridoi multimodali di trasporto, strumenti fondamentali della politica europea di trasporto e di sviluppo.
E' difficile immaginare una crescita economica forte, creatrice d’occupazione e di ricchezza in assenza di un sistema di trasporto efficace che permetta di sfruttare pienamente il mercato interno e le possibilità offerte dalla mondializzazione degli scambi commerciali. Esiste ancora oggi una forte esigenza di mobilità, nonostante viviamo nella società dell’informazione e degli scambi virtuali. La domanda di trasporto è cresciuta costantemente fino a metà degli anni duemila, sia per i passeggeri sia per le merci. Per queste ultime bisogna considerare che negli ultimi vent’anni in Europa si è passati da un economia di “stock” ad un’economia di “flusso”, fenomeno accentuato dalla delocalizzazione di determinate imprese, quelle ad alta intensità di manodopera, che hanno spostato determinate fasi della produzione a centinaia o migliaia di chilometri dal luogo di assemblaggio. Tra i vari aspetti della politica europea dei trasporti la definizione di alcuni pacchetti di opere infrastrutturali, di volta in volta aggiornate e modificate nel corso degli anni, svolge un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo economico che l’UE sembra speranzosa di avviare sul suo territorio. Gli “assi prioritari” delineati ad Essen nel 1994, trasformatosi prima in “progetti prioritari” e adesso in “Corridoi Europei”, sono stati pensati per migliorare la coesione economica e sociale del territorio e per portare ad una persistente stabilità geopolitica in Europa.
La politica europea in materia di rete transeuropea dei trasporti oltre a contribuire ad assicurare accessibilità e a incentivare la coesione economica, sociale e territoriale, ha l’obiettivo di favorire il corretto funzionamento del mercato interno e il conseguimento degli obiettivi dell’agenda di Lisbona in materia di crescita e di occupazione.
Infine deve integrare i requisiti in materia di protezione dell’ambiente con l’intento di promuovere lo sviluppo sostenibile, diventato obiettivo di riferimento nell’Unione dopo il Consiglio Europeo di Goteborg del giugno 2001.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianmarco Fedele |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Lucio Caracciolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 204 |
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