Sotto il vestito niente - Il ruolo dei codici vestimentali e delle tendenze culturali nell’evoluzione del linguaggio cinematografico
La storia del pensiero sociologico è ricca di tentativi d’interpretazione dei fenomeni di moda. Il lavoro che segue tratterà di quei particolari fenomeni che sono connessi in qualche modo al mondo del cinema. Il termine moda va inteso in due diverse accezioni. Innanzitutto, si tratta di un termine generico che può essere usato per riferirsi a ogni tipo di cambiamento sistematico in qualsiasi campo. Quindi moda come fenomeno per il quale:
periodicamente gli uomini si staccano da alcuni oggetti di uso comune o da certe forme abituali del pensiero e dell’arte per preferirne altri (Gaston Bouthoul, 1949).
Un’altra accezione del termine moda riguarda l’abbigliamento. Più precisamente, si parla di moda come sistema distintivo nel campo del vestiario. I mezzi di comunicazione, primo fra tutti il cinema quale grande depositario e motore dell’immaginario sociale, agiscono in sinergia strettissima con la moda intesa in questo senso. E’ ovvio, quindi, che la grande maggioranza dei fenomeni di moda generati dai film riguardi nello specifico l’abbigliamento. All’interno di una pellicola gli abiti rappresentano un vero e proprio linguaggio con un determinato messaggio da comunicare. Nel cinema ogni segno del corpo dei personaggi ha un significato preciso, legato a una caratterizzazione sociale, a un’identificazione di tipo storico, a un’enfasi grottesca, al racconto di una trasformazione caratteriale o di un’emozione.
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Rossetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Relazioni pubbliche e pubblicità |
Relatore: | Nello Barile |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
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