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Analisi teorica ed empirica della formazione professionale: recenti evoluzioni nel contesto italiano

Uno dei problemi fondamentali dell’economia italiana è che fino a pochi anni fa è stata poco utilizzata e valorizzata la risorsa umana; essa assume notevole importanza poiché è in grado di far leva in modo strategicamente significativo sulla forza lavoro dell’intero Paese.
La gestione delle risorse umane va assumendo un’importanza sempre maggiore nelle aziende, evolvendo dal tradizionale ruolo prevalentemente amministrativo ad uno più marcatamente strategico, vista la centralità che i moderni modelli di management attribuiscono alle risorse umane e al loro sviluppo per il conseguimento degli obiettivi. In quest’ottica, un rilievo sempre maggiore è assunto dai sistemi di valutazione del personale e dalla formazione.
Con questa espressione si vuole evidenziare l’aspetto di valore o capitale insito nel personale, nella sua professionalità e nelle sue competenze e, quindi, il fatto che le spese per lo sviluppo di tali risorse devono essere considerate investimenti.
Nel mondo del lavoro odierno in rapida trasformazione, sempre più sovente un lavoratore è, infatti, costretto a metter mano alla propria formazione professionale o perché si è trovato escluso dal mondo del lavoro (disoccupato) oppure perché desidera riqualificarsi in vista di un nuovo o di un migliore inserimento. Si parla, quindi, di formazione professionale continua oppure di formazione lungo tutto il corso della vita. Essa viene incontro, da una parte, ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende; dall’altra alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati ai continui cambiamenti del mercato.
Accade sempre più spesso che molte professionalità si modificano radicalmente, altre scompaiono del tutto, mentre nuove attività, legate spesso all’introduzione di nuove tecnologie, nascono e si affermano nel giro di pochi anni. Mantenersi aggiornati, frequentare corsi di formazione o di riqualificazione diventa sempre più un’esigenza fondamentale per tutti coloro che lavorano.
Ciò significa che, quanto più intensi sono il progresso tecnologico ed il cambiamento della tecnologia, tanto più rilevante diviene la capacità di adattamento dell’azienda. La formazione professionale facilita questo adattamento, ed è quindi nell’interesse sia dell’impresa (che per questa via accresce la propria competitività) che del lavoratore (che si rende per tale via più necessario all’azienda, e si assicura così una più elevata probabilità di mantenimento dell’occupazione) investire in formazione. Essa rappresenta un anello di congiuntura tra l’impresa e la forza lavoro. Simboleggia il fulcro per la capacità di guadagno degli individui, per le prospettive di occupazione nonché per la determinazione della distribuzione del reddito nella società. L’importanza che il personale maggiormente qualificato riveste per lo sviluppo delle imprese è confermato e studiato anche da alcuni modelli teorici.
D’altronde in un contesto che, oggi ancor più che mai, accelera e moltiplica i cambiamenti, rispetto alle condizioni di mercato, alle preferenze dei consumatori, all’offerta competitiva e alla struttura industriale, la sopravvivenza di un’organizzazione non dipende più solo da scelte di ottimizzazione produttiva ma dal saper valutare un ambiente complesso e dall’adattamento alle rischiose perturbazioni che esso comporta. Per raggiungere tale obiettivo le imprese puntano sempre più ad investire nel capitale umano, più che al capitale fisico, sotto forma di produzione di conoscenza e apprendimento sistematico, e in questo contesto la formazione non può non rappresentare la principale leva strategica per un’impresa.

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7 INTRODUZIONE Il presente lavoro nasce con l’obiettivo di porre l’attenzione sull’importanza che la formazione professionale ha nel contesto lavorativo e sociale. Essa mira, per definizione, alla creazione di competenze direttamente spendibili sul mercato del lavoro. Di conseguenza, la globalizzazione e la crescente concorrenza internazionale, hanno indotto le imprese a sfruttare le loro risorse disponibili al fine di emergere e di mantenere la loro posizione sul mercato. La finalità di questo studio è quello di analizzare l’effettività di tale situazione, al fine di comprendere il ruolo che le risorse umane ricoprono in azienda e quanto la programmazione di interventi formativi mirati possa fare la differenza. Il motivo che ha spinto la mia indagine ad approfondire questo argomento nasce dall’attenzione per la formazione professionale che, negli ultimi anni, è uno dei temi più ricorrenti in un larghissimo ambito di riflessioni, che vanno dal campo degli studi a quello delle politiche del lavoro e dell’istruzione. Il sistema educativo è visto come uno dei principali elementi strategici per il raggiungimento di obiettivi di primo piano: promuovere lo sviluppo di regioni arretrate, far fronte a problemi connessi con la ristrutturazione produttiva, combattere la disoccupazione di lunga durata, preparare i giovani alla vita attiva, sostenere la cooperazione concentrata nel campo delle tecnologie avanzate. Il contributo della formazione per il raggiungimento di questi obiettivi è considerato centrale poiché lo sviluppo sociale ed economico tendenzialmente richiede livelli elevati di qualificazione professionale, non solo specialistica, ma ad alti standard di preparazione di base. Queste propensioni comportano la necessità di affrontare e portare a soluzione alcuni problemi tuttora non superati nel nostro Paese, problemi che non sono tanto di insufficienze e rigidità generalizzate, quanto di persistenza di divari sempre più accentuati. Il presupposto di partenza è dato dall’evidenza di un aumento della domanda di formazione sul mercato del lavoro dovuto ad una crescente consapevolezza dell’importanza dell’investimento in sviluppo di capitale umano.

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Informazioni tesi

  Autore: Nunzia Santarpia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Fernanda Mazzotta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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