La ''favola di Auschwitz'': revisionismo e negazionismo dell'Olocausto
Con revisionismo storico si intende una serie di orientamenti storiografici che rimette in discussione, totalmente o in singoli aspetti, alcuni nodi cruciali della storia moderna e contemporanea. Il termine revisionismo ha sia un legittimo uso accademico così come un’accezione negativa. Nel settore accademico della storiografia, il revisionismo è il riesame critico di fatti storici, sia per il venire alla luce di nuove evidenze, sia come reinterpretazione delle informazioni esistenti. Ogni storico dunque è revisionista poiché fa parte dell’agire storiografico stesso il “rivedere” continuamente il passato, alla luce di nuovi documenti e di nuove prospettive interpretative. Lo storico revisionista è perciò colui che contesta la visione tradizionale degli eventi storici, fornendo nuove opinioni, basate su prove evidenti e fondate che in qualche modo contrastano con il paradigma storico consolidato.
L’uso negativo del termine revisionismo invece si riferisce all’illegittima manipolazione della storia per scopi politici, quali il Negazionismo dell’Olocausto. Spesso, ci si riferisce a questi autori con l’etichetta di “revisionisti” (epiteto con cui essi stessi intendono autodefinirsi), ma la storiografia scientifica preferisce chiamarli “negazionisti”. La definizione di revisionismo, infatti, sembra non essere la più appropriata per qualificare l’atteggiamento intellettuale di quanti contrastano la concretezza e l’evidenza del fatto storico, sebbene questo in quanto tale non richieda un ulteriore supplemento di indagini, posizionandosi sulla linea della sua pura e semplice negazione.
L’assunto che sta alla base del riesame critico dei fatti storici, che di norma rappresenta il revisionismo, è che la tradizione nel riportare gli eventi storici possa non essere del tutto accurata ed è dunque compito dello storico valutare le diverse fonti con un’adeguata apertura analitica e mentale. Vi è però una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l’uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato all’ estremo, non si limita a reinterpretare determinati fenomeni della storia contemporanea ma, specialmente con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo, si spinge sino a negarne l’esistenza. Si tratta del negazionismo storico. Questo gruppo di presunti storici, i negazionisti appunto, pone l’inesistenza delle camere a gas come dato inconfutabile, a partire dal quale riscrivere radicalmente la storia della Seconda Guerra Mondiale, rifiutando a priori qualunque documento o testimonianza che attesti l’esistenza dello sterminio. I negatori dello sterminio pongono una questione semplice ma risolutiva: prima di costruire analisi e riflessioni sulla Shoah occorre dimostrarne la verità storica e quindi quell’unicità che la rende l’evento simbolo degli orrori del XX secolo. Le camere a gas, in particolare, sono oggetto di critica investigativa da parte di questi presunti storici fino a sostenerne l’inesistenza così come essi denunciano uno scenario di “grande menzogna” da dissolvere e di pericoloso complotto sionistico da smascherare. Le principali teorie alla base della logica negazionista sono:
- la Shoah non si è mai verificata poiché il regime nazista non ha mai avuto l’intenzione di attivare una politica di sterminio contro gli ebrei ma al massimo solo rinchiuderli in campi di concentramento;
- il numero degli ebrei morti durante la Seconda guerra mondiale è di gran lunga inferiore a quello accertato dalla storiografia;
- non hanno mai avuto luogo le camere a gas per uccidere gli ebrei;
- la narrazione della Shoah, delle camere a gas, l’uso dello Zyklon B e dei forni crematori sono degli utili artifici pensati dalla propaganda postbellica per giustificare la costituzione dello Stato di Israele nel dopoguerra.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Sassu |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue e Comunicazione |
Relatore: | Marco Pignotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 52 |
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