La libertà di religione nella società multiculturale: le nuove sfide dello stato laico
In questa tesi ho analizzato alcuni profili giuridici e sociologici dei flussi migratori, da una specifica prospettiva: quella della libertà di religione, a mio avviso tema sensibile, ma soprattutto presupposto fondamentale per un’integrazione socio-culturale in una società moderna.
Gli ultimi decenni hanno visto in Occidente attecchire una formidabile quantità di orienta-menti ideali, religiosi e culturali. Questo fenomeno, cresciuto progressivamente nel secondo dopo-guerra, é esploso con la globalizzazione, la quale ha reso possibile una circolazione di modelli di vita e di pensiero senza precedenti. Una società tanto plurale al suo interno é percorsa da fermenti e tensioni che ne rendono particolarmente difficile la governance e che si riflettono sull’ordinamento. Questo accade soprattutto di fronte ai cosiddetti nuovi diritti e alle questioni che presentano dei pro-fili etici di rilievo. In questi casi il conflitto tra le posizioni acquisisce dei contorni netti, tocca in profondità la vita e gli ideali delle persone e pertanto rende difficoltosa o persino impraticabile una linea politica di compromesso.
Parlare oggi di immigrazione ci prospetta immediatamente alle politiche migratorie nazionali, a volte restrittive, a volte meno, che si riflettono necessariamente nel mercato del lavoro, nelle politiche di welfare e nell’orizzonte culturale complessivo.
Per quanto molto spesso si cerchi di rallentare il flusso migratorio per diverse esigenze, esso è e sarà sempre più inevitabile in una società globalizzata; per cui ho preferito approfondire, in un’ottica normativa e giurisprudenziale, una delle conseguenze di questa sensibile tematica e cioè la coesistenza tra popoli contrassegnati da differenze etiche, religiose e culturali.
Il mio lavoro affronta i profili costituzionali della libertà di religione e della laicità dello Sta-to, offrendo anche una comparazione transnazionale tra il modello costituzionale italiano e quello statunitense, francese e britannico.
L’intensificarsi dei flussi migratori ha così costituito, quasi inconsapevolmente, una società multiculturale, e ciò impone un confronto in termini di uguaglianza e di uguale libertà tra valori, modelli culturali, stili di vita non solo diversi, ma a volte persino contrastanti con quelli seguiti dalla maggioranza di un popolo.
In questi tempi densi di polemiche su problemi quali il porto del velo islamico, l’edificazione di moschee, l’affissione del crocifisso nelle aule scolastiche, per i quali l’aspetto politico spesso prevale su quello eminentemente giuridico, emerge l’esigenza di ripensare globalmente le questioni al di là degli eventi del momento.
Scopo di questo scritto è quindi quello di cercare una via che permetta di conciliare il rispetto del diritto di libertà religiosa con la tutela dei valori fondamentali della società occidentale.
La laicità è in sostanza una forma di democrazia culturale applicata all’ambito religioso. Come tale, essa è una qualità essenziale dello stato democratico. Ogni attentato alla laicità è un at-tentato alla democrazia.
Le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero, ma devono essere mosse dal fine di mantenere la giustizia, la sicurezza e la coesione sociale dei suoi cittadini.
Questo lavoro partirà quindi da una considerazione del principio di laicità, in quanto “prin-cipio supremo” dell’ordinamento costituzionale. Si passerà poi all’esame dei rapporti tra lo Stato italiano e le confessioni religiose, cm designati dal costituente; alla questione dei simboli religiosi, dal crocifisso al velo islamico; e in seguito all’esame della laicità non come principio meramente astratto ma che si riversi nelle concrete scelte politiche: ad esempio diritto di famiglia, celebrazione del matrimonio e scioglimento, carattere eterosessuale o poligamico del matrimonio, rapporti di fat-to, procreazione medicalmente assistita, aborto, istruzione dei figli nella scuola pubblica, abbiglia-mento, pratiche escissorie sulle donne, eutanasia ecc.
Questa libertà risulta ampiamente garantita dalla convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalle tradizioni costituzionali comuni dei paesi membri dell’unione.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Giuseppina Cappiello |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Aldo Loiodice |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 144 |
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FAQ
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