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Investigative reporting: il ruolo del giornalismo investigativo nella democrazia americana

Investigative reporting, in italiano giornalismo investigativo, è uno dei principali generi giornalistici americani. Peculiarità di esso è la focalizzazione da parte dei reporter su un singolo argomento di rilievo, spesso legato alla sfera della criminalità, corruzione politica, ed illiceità di vario genere. Possono trascorrere mesi o addirittura anni per la preparazione di un'inchiesta. Un bravo reporter deve avere molti contatti, che fungono da informatori, da saper sapientemente sfruttare, deve possedere un'alta capacità di adattamento, e soprattutto deve saper fungere da watchdog. Il giornalismo di denuncia ha origine all'inizio del XX secolo, durante la presidenza di Theodore Roosevelt, con le inchieste da parte di persone che lo stesso presidente definì «muckrakers» cioè scavatori nel fango. Cenni di investigative reporting c'erano stati già sul finire del 1800, in cui alcuni rappresentanti della nuova stampa commerciale, come Benjamin Day, avevano iniziato la pratica di indagare a fondo su casi clamorosi. Hearst e Pulitzer avevano fatto lo stesso, mentre la stampa populista aveva lanciato attacchi virulenti contro i trust, in particolare le ferrovie. Più che giornalisti di professione, i muckrakers facevano parte di un movimento progressista della classe media che intendeva riformare la macchina amministrativa e che si esprimeva attraverso il giornalismo.

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4 Introduzione Investigative reporting - in italiano giornalismo investigativo - è uno dei principali generi giornalistici americani. Peculiarità di esso è la focalizzazione da parte dei reporter su un singolo argomento di rilievo, spesso legato alla sfera della criminalità, corruzione politica, ed illiceità di vario genere. Possono trascorrere mesi - o addirittura anni - per la preparazione di un‟inchiesta. Un bravo reporter deve avere molti contatti, che fungono da informatori, da saper sapientemente sfruttare, deve possedere un‟alta capacità di adattamento, e soprattutto deve saper fungere da watchdog 1 . Il giornalismo di denuncia ha origine all‟inizio del XX secolo, durante la presidenza di Theodore Roosevelt, con le inchieste da parte di persone che lo stesso presidente definì «muckrakers» cioè scavatori nel fango. Cenni di investigative reporting c‟erano stati già sul finire del 1800, in cui alcuni rappresentanti della nuova stampa commerciale, come Benjamin Day, avevano iniziato la pratica di indagare a fondo su casi clamorosi. Hearst e Pulitzer avevano fatto lo stesso, mentre la stampa populista aveva lanciato attacchi virulenti contro i trust, in particolare le ferrovie. Più che giornalisti di professione, i muckrakers facevano parte di un movimento progressista della classe media che intendeva riformare la macchina amministrativa e che si esprimeva attraverso il giornalismo. Il «boom» del giornalismo di denuncia si ha dal 1970 in poi, con il caso Watergate che portò nel 1974 alle dimissioni dell‟allora presidente Richard Nixon ed indicò all‟America come la relazione tra stampa e potere fosse cambiata nel corso di due secoli e mezzo: giornalisti e politici, partiti come partner nella costruzione della nuova repubblica, erano diventati antagonisti. Nell‟ultimo ventennio del XX secolo numerosi reporter americani si sono distinti per appassionanti inchieste. Tra i tanti - di cui si tratterà nel quarto capitolo della 1 Letteralmente: «cane da guardia», in gergo giornalistico indica il ruolo di controllo che la stampa deve assumere nei confronti della politica. A tal scopo è necessario che il giornalista porti sempre alla luce situazioni di illiceità e corruzione da parte del sistema governativo.

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Informazioni tesi

  Autore: Erika Carpinella
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma
  Facoltà: Editoria e giornalismo
  Corso: Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo
  Relatore: Guido Moltedo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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