La nuova disciplina della multiproprietà
Il fenomeno della multiproprietà, pur risalendo all’inizio del secolo, solo di recente ha destato l’attenzione della dottrina. Le ragioni di tale oblio vanno ricercate da un lato in un progressivo calo di tensione intorno alla materia dei diritti reali e dall’altro in una fase di gestazione alquanto lunga prima che questa tecnica di sfruttamento dei beni incontrasse il favore degli operatori economici. A tutto questo si aggiunga che il fenomeno, nella sua primitiva connotazione, presentava tratti tali da trovare una sistematica collocazione all’interno della già nota figura del contratto di albergo.
La multiproprietà, infatti, trae origine dalla prassi adottata da alcune grandi catene alberghiere di riservare a favore di alcuni soci il diritto di utilizzare, in periodi prestabiliti, camere o appartamenti a tariffe agevolate. La peculiarità di questa figura consiste nel fatto che con la destinazione a vincolo alberghiero dell’immobile, la struttura alberghiera, anche se frazionata in quote di multiproprietà, continua ad essere caratterizzata da una gestione unitaria e a mantenere il requisito essenziale della “apertura al pubblico”. All’acquirente è attribuito soltanto un “diritto di prenotazione”, il cui esercizio assicura l’utilizzo della camera d’albergo nel periodo riservato, contro il pagamento di una tariffa ridotta rispetto a quella praticata al pubblico.
Ben presto questa figura si è articolata in così numerose formule da non poter essere più inquadrabile nell’attuale sistema normativo.
Il Parlamento europeo, già con la risoluzione del 13 ottobre 1998, aveva evidenziato la necessità di colmare le lacune degli ordinamenti dei Paesi membri in materia di multiproprietà ascrivendola ad un duplice ordine di motivi: l’armonizzazione delle discipline e la tutela degli acquirenti.
La diffusione della multiproprietà si salda alla crescita esponenziale della domanda di alloggi uso-vacanze.
La formula del godimento turnario si è rivelata la più rispondente alle esigenze manifestate dai privati. Questi, piuttosto che immobilizzare cospicue somme di denaro per l’acquisto di immobili la cui utilizzazione spesso si riduce a brevi periodi di vacanze, preferiscono, ad un prezzo decisamente inferiore, diventarne comproprietari, limitando il godimento del bene a quel determinato periodo dell’anno scelto all’atto della stipula del contratto.
L’acquisto di immobili per vacanze in multiproprietà è effettuato non soltanto dai cittadini degli Stati membri all’interno dei rispettivi confini, ma anche in altri Paesi appartenenti all’Unione. Di qui l’opportunità di intervenire per assicurare agli acquirenti una tutela minimale concernente le informazioni da comunicare nella fase precontrattuale e al momento della conclusione del contratto, e le regole riguardanti il credito e il contenuto del contratto.
Nel nostro Paese il fenomeno non è paragonabile a quello verificatosi in altre aree geografiche.
I dati risultanti dal mercato aggiornati al 1987, e quindi anteriormente all’entrata in vigore della direttiva comunitaria, indicano, infatti, che il fenomeno in Italia aveva raggiunto solo il 15% della quota francese e una percentuale decisamente inconsistente se comparata a quella dell’esperienza statunitense.
Dal punto di vista economico, tuttavia, il fenomeno è visto con favore: nell’interesse dell’acquirente, perché comporta un indubbio risparmio di spesa; nell’interesse degli operatori, perché il valore complessivo di un immobile organizzato è comunque superiore alla vendita frazionata delle singole unità.
I tipi o sottotipi di multiproprietà che si sono affermati in Italia riguardano prevalentemente la multiproprietà immobiliare. La sicurezza dell’acquisto di un diritto avente i contenuti della realtà, la possibilità di fare affidamento sulla lunga durata del diritto, l’intervento del notaio all’atto dell’acquisto, hanno invogliato i potenziali acquirenti a privilegiare le formule di multiproprietà immobiliare, e, pertanto, in questa direzione si è da tempo diretto il mercato.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Benedetto Ronchi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giuseppe Tucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 114 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
La multiproprietà: comparazione tra il diritto italiano ed il diritto spagnolo
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi