Conflitti interreligiosi e strategie del terrore
Il presente lavoro ha perseguito l’intento di delineare quali potessero essere i motivi di tensione e gli elementi disfunzionali che inducono la religione ad essere una fonte di divisione, di contrasto, di violenza indiscriminata, nei casi più estremi.
Per poter comprendere l’importanza del fenomeno religioso all’interno dei rapporti interpersonali e dei contesti sociali, era necessario stabilire le sue funzioni, le sue peculiari caratteristiche, il suo percorso di nascita, sviluppo, affermazione nel mondo.
Da ciò è emerso un rapporto di stretta interdipendenza tra la religione e la società. La religione è infatti l’elemento in grado di garantire ad essa una stabilità nel tempo, poiché implica fortemente il concetto di comunità e di condivisione. La nascita della religione ci mostra come essa sia una esigenza dello spirito, una condizione irrinunciabile dell’uomo che, oltre ad essere vissuta singolarmente, deve poter essere condivisa per rafforzarne l’essenza. La religione ha la capacità di mitigare le frustrazioni umane, di offrire una risposta agli interrogativi inquietanti dell’esistenza, di risollevare gli animi garantendo una speranza ultraterrena.
La religione, inoltre ha la forza di consolidare il gruppo, di fornire agli individui un’identità che dia loro la possibilità di autodefinirsi e percepirsi.
Poiché la necessità del sacro e del trascendente investe tutta l’umanità, è inevitabile che i vari popoli della terra, abbiano ricercato le risposte agli interrogativi dell’esistenza in modo diversificato in base alle esigenze. Il filtro etnico e culturale, la collocazione geografica delle popolazioni, hanno contribuito a dar vita ad un gran numero di proliferazioni di fede.
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Oliva |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi del Molise |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze del servizio sociale |
Relatore: | Davide Barba |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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