Amministrazione straordinaria e gruppi di società
Questa tesi ha lo scopo di far capire come l'istituto dell'amministrazione straordinaria può risolvere, o migliorare, la situazione di una o più grandi imprese che si trovino in crisi.
La crisi di una impresa, ancor di più se di grosse dimensioni, coinvolge tutta una serie di soggetti: in primo luogo l'imprenditore e i lavoratori, ma anche i fornitori, i clienti, lo Stato, l'intera comunità. Di fronte alla prospettiva del fallimento, che comporta l'estinzione dell'impresa e la dispersione del patrimonio produttivo e occupazionale, l'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi tenta, invece, il salvataggio delle imprese stesse tramite il recupero dell'equilibrio economico e produttivo.
Per comprendere meglio l'istituto in esame, che in questo lavoro è incentrato in particolare sul gruppo di imprese, si parte da un dettagliato studio della disciplina, con l'analisi del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270 (legge Prodi) e del decreto legge 23 dicembre 2003, n.347, fino ad arrivare all'analisi di un caso concreto come quello del gruppo CIT S.p.a., per capire meglio come nella pratica viene adottata questa procedura concorsuale.
La disciplina si impegna a stabilire quali sono i requisiti e i presupposti che le imprese devono avere per poter essere ammesse alla procedura. L'art.1 del d. lgs. n. 270/1999 stabilisce che le imprese assoggettabili alla procedura devono essere insolventi, mentre l'art. 2 detta i requisiti dimensionali di cui l'impresa deve essere in possesso per poter essere ammessa. Secondo l'art. 27 l' obiettivo dell'amministrazione straordinaria è quello del recupero dell'equilibrio economico e produttivo, attraverso la predisposizione di un programma di risanamento che può seguire l'indirizzo della ristrutturazione o l'indirizzo della cessione dei complessi aziendali.
Contestualmente alla apertura della procedura nei confronti dell'impresa insolvente, il Tribunale si impegna a nominare l'organo predisposto alla gestione dell'impresa. Si tratta del commissario straordinario, che è la persona competente ad amministrare i beni dell'impresa e a predisporre uno dei programmi previsti dall'art. 27 del d. lgs. n. 270/1999 e darvi attuazione dopo l'autorizzazione ministeriale.
Rispetto all'amministrazione straordinaria della singola impresa, nel caso in cui siano ammesse a tale procedura concorsuale più imprese di un gruppo vi è l'opportunità della gestione unitaria.
Il gruppo CIT S.p.a. (Compagnia italiana del turismo) è una azienda italiana che operava nel settore del turismo, rappresentava lo specialista delle vacanze in Italia ed era considerata la prima rete di agenzie di viaggio. E' un gruppo di società articolato su quattro diverse aree di business, coordinate da una holding (Cit S.p.a.).
Purtroppo la crisi internazionale del turismo, un piano di investimenti troppo pretenzioso, una forte esposizione della proprietà verso Mediocredito Lombardo, conducono il gruppo sull'orlo del fallimento.
Così per evitare il fallimento di una delle più importanti società italiane, non solo in ambito del turismo, l'8 marzo del 2006 il Ministero dello sviluppo Economico ammette il gruppo CIT alla procedura di amministrazione straordinaria nominando un commissario straordinario.
Insieme alla cosiddetta “impresa madre”, la CIT S.p.a., vengono ammesse alla procedura anche altre imprese del gruppo per favorire la gestione unitaria dell'insolvenza, come previsto dal combinato disposto dagli artt. 80 e 81 del d. lgs. n. 270/1999.
Per far capire meglio quali vantaggi porta la gestione unitaria dell'insolvenza di un gruppo di imprese, il lavoro si occupa anche del caso in cui una impresa, dichiarata fallita prima dell'apertura dell'amministrazione straordinaria nei confronti di una impresa del gruppo al quale appartiene, possa essere attratta nella procedura in un secondo momento, mediante la conversione del fallimento in amministrazione straordinaria.
E' questo il caso della Italtour S.p.a., società controllata per l' 80% del suo capitale dalla CIT S.p.a. e operante nel ramo del tour operating del gruppo CIT, che era stata dichiarata fallita in un momento antecedente alla presentazione del programma di recupero predisposto.
Successivamente, su richiesta del commissario straordinario a cui era affidata la gestione del gruppo CIT è stata disposta la conversione del fallimento in amministrazione straordinaria; e sulla base dei presupposti stabiliti dagli art. 80 e 81 del d. lgs. n. 270/1999, il Tribunale ha emanato il provvedimento di conversione ai sensi dell'art. 81 del decreto.
Con l' analisi di un caso concreto ho ritenuto che il lavoro facesse capire meglio come l'amministrazione straordinaria non è utilizzata solo come escamotage per non far finire una impresa insolvente nelle braccia del fallimento, bensì viene utilizzato quando le prospettive di recupero dell'equilibrio economico sono concrete e il recupero della redditività è possibile.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Palmieri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Sabino Fortunato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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