La rappresentanza politica femminile: un’analisi comparativa
L’interesse verso il tema della rappresentanza politica femminile è mutato nel corso del tempo ed è cresciuto notevolmente verso la fine degli anni ’70 quando, nei paesi di più lunga tradizione democratica, i movimenti femministi hanno posto l’attenzione sul fenomeno della scarsa presenza di donne nelle assemblee legislative. Da quel momento si sono succedute una serie di iniziative finalizzate ad incrementare la presenza femminile nei luoghi di decision-making: i primi provvedimenti adottati a tale scopo sono stati assunti da alcuni organismi internazionali, in particolare Onu e Unione Europea, i quali a loro volta, hanno indotto i governi e i partiti politici di alcuni stati, tra cui Italia e Regno Unito, a intervenire direttamente nella questione. Nello stesso periodo sono stati sviluppati in ambito accademico numerosi studi volti a individuare i fattori responsabili della sottorappresentanza femminile e a selezionare le strategie più efficaci per affrontare il problema.
Il lavoro di ricerca qui presentato prende in rassegna la letteratura scientifica che sin dagli anni Settanta ha approfondito i temi della rappresentanza e della sottorappresentanza politica delle donne. Il primo capitolo espone innanzitutto le ragioni a sostegno di una più elevata partecipazione femminile nei luoghi di rappresentanza politica e in seguito analizza, attraverso il modello della domanda e dell’offerta, le variabili socio-economiche, culturali e politiche connesse al problema del disequilibrio di genere in ambito politico. Nel secondo capitolo l’attenzione è rivolta al confronto tra la realtà italiana e quella britannica: i due paesi, pur presentando distinte caratteristiche politico-istituzionali, condividono il problema della scarsa presenza femminile in parlamento. La scelta del metodo comparativo si è quindi dimostrata necessaria per individuare tratti comuni e peculiarità che nel corso del tempo hanno determinato tale problema. L’ultimo capitolo esamina le tipologie di azioni adottate inizialmente dalle Nazioni Unite e dalla Comunità Europea (poi Unione Europea) e in seguito anche da alcuni stati, tra cui Italia e Regno Unito, al fine di incrementare la partecipazione femminile nelle assemblee legislative. In conclusione vengono proposti alcuni suggerimenti che potrebbero rivelarsi utili proprio a questo scopo.
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Informazioni tesi
Autore: | Stefania Calzolari |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Amministrazioni Pubbliche ed Economia di Mercato |
Relatore: | Massimiliano Andretta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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Donne e rappresentanza politica
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