Demagocrazia: il potere della comunicazione politica
Si partirà con un’analisi critica di alcuni autori e delle loro rispettive opinioni e riflessioni sulla forma di governo democratica; essendo questa una tesi il cui argomento principale è la demagogia in politica ci si potrebbe chiedere a che scopo si vada a prendere in considerazione solamente la democrazia come termine di paragone relativamente a questo fenomeno. La risposta è la seguente: ho deciso di prendere in considerazione la democrazia in quanto in quasi tutti gli ambienti questa è considerata la migliore tra le forme di governo, quella che, data la sua particolare composizione che tutti conosciamo, si presta minormente alle derive portate all’interno della politica dalla demagogia. In molti sono convinti del fatto che non ci potrebbe essere forma di governo migliore che questa, personalmente non condivido, a mio parere, come ogni fenomeno umano la forma di governo democratica è intrinsecamente fallace (per quanto in misura nettamente minore rispetto alle alternative al giorno d’oggi presenti) e perfettibile, nonchè destinata, un giorno, a scomparire, inghiottita o sublimata da altre forme di governo che con l’andare dei decenni subiranno la stessa sorte. Per usare un’espressione estremamente comune e forse banale, la democrazia non è per così dire “l’assenza di mali”, è semplicemente “il minore tra vari mali” presenti oggi nel “paniere” delle strutture governative, questa però è solo un’opinione personale.
A quella precedentemente descritta seguirà una parte più eterogenea, dedicata in modo particolare alle ideologie e alla morte, o presunta tale, delle stesse e al ruolo che esse giocano o hanno giocato (secondo le convinzioni di alcuni degli attuali rappresentanti politici) all’interno dei partiti, nella loro storia e nel loro modo di rapportarsi con gli elettori. Non per divagare, ma desidero tornare sulla questione dell’alternanza. Voglio iniziare precisando che non sono un sostenitore delle forme di governo dittatoriali, anzi, credo che il popolo abbia il diritto di scegliere i programmi e gli “attuatori” degli stessi in totale libertà e autonomia. Credo anche, però, che l’alternanza ad ogni costo non sia un “valore” nel senso assoluto del termine: se un “team” di governo sta operando per il meglio del Paese, con risultati evidenti, tangibili e riconosciuti anche dal popolo, non penso sia giusto promuovere una presunta volontà di cambiamento da parte del popolo stesso manipolando i flussi di informazioni (nulla è meglio, per far cambiare idea a una persona, che mostrare alla stessa che altri la pensano allo stesso modo, non importa che tali informazioni siano vere o meno, l’importante è sentirle, percepirle e recepirle in maniera positiva).
Passo ora alla terza e ultima parte dell’elaborato, questa riguarda molto più direttamente rispetto alle prime due, che di fatto sono introduttive e propedeutiche per l’argomento trattato, il tema della demagogia. Ne verranno trattati gli aspetti più conosciuti assieme a quelli meno noti o meno evidenti, si scenderà a trattare nel dettaglio il tema della comunicazione politica e delle tecniche dalla stessa adottate; si andranno ad analizzare gli effetti che la comunicazione di cui sopra può provocare e di fatto a provocato. Tutti i temi citati nelle righe precedenti saranno trattati con la serietà e il rispetto che la situazione, il lettore e gli argomenti stessi richiedono.
Non è mia intenzione trattare gli argomenti in indice col piglio dell’onniscenza, è ovvio che, come ogni essere umano ho molto da imparare, ma dato che l’elaborato è una tesi di laurea per forza di cose alcuni aspetti saranno sottintesi; in ogni modo cercherò di risultare il più chiaro possibile.
Il percorso che da qui in avanti si andrà compiendo è una sorta di viaggio nel tempo (per le varie tappe e periodi storici presi in considerazione) e nello spazio (in quanto si spazierà tra le varie “zone del mondo” nelle quali determinati avvenimenti hanno “aggiunto” elementi significativi al nostro mosaico) nel quale, spero, il lettore sarà trasportato.
L’altra mia intenzione, che spero non venga interpretata come volontà di indottrinamento, è quella di portare il lettore alla riflessione in merito agli argomenti che verranno trattati, di modo che possa, da sé, produrre pensieri propri che lo portino a considerazioni su quella che è e che è stata la realtà politica, solo attraverso la consapevolezza e la riflessione personale si può evitare, in modo efficace, di venire inghiottiti dalla demagogia (al limite si potrebbe sintetizzare questo pensiero nella seguente frase: “demagogia: se la conosci la usi, se la conosci non ti manipola).
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Cuccato |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Giorgio Carnevali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 155 |
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