Le dittologie di joie nella lirica oitanica
Nella poesia d’amore antico-francese (metà del XII – fine XIII sec.) il rapporto tra gioia e dolore occupa una posizione centrale nel definire le relazioni tra uomo e donna. I sentimenti che l’amante esprime nella chanson cortoise sono l’escrezione del desiderio, della sofferenza che questo procura e della speranza in un futuro appagamento.
Scopo di questa ricerca è quello di definire il sistema semantico che ruota attorno alla gioia e al dolore, attraverso l’individuazione e l’analisi delle parole che occorrono in dittologia sinonimica e antonimica con joie. La dittologia consiste in una coppia di parole legate da una congiunzione, per ottenere un particolare effetto semantico e ritmico, ad esempio: secors (rimedio) e guerredon (ricompensa) sono sinonimi che si inseriscono nella sfera dei valori di joie, sottolineando il piacere che si prova nella raggiungimento di quella che è la massima aspirazione dell’amante, ossia la ricompensa amorosa; sono antonimi i termini che si inseriscono in sfere di valori opposte, ad esempio amor e vilanie (scortesia), il primo inteso come valore morale dell’amante cortese, mentre il secondo come difetto e vizio dei losangiers (i falsi amanti) e di tutti quelli che ignorano la cortesia.
L’uso frequente dell’enumerazione di sinonimi ha una funzione rafforzativa, che sia di gioia o di dolore, ne amplifica il concetto.
Strumento fondamentale per questa ricerca è stato il corpus informatizzato della poesia trovierica, Trouveors, grazie al quale si sono individuate le parole in dittologia con joie e si sono comparati i versi e/o le strofi in cui esse occorrono. L’analisi si è estesa anche alle dittologie con le parole già in dittologia con joie, fino ad ottenere un sistema chiuso di possibilità combinatorie.
I risultati ottenuti si sono organizzati in tabelle, in cui si elencano separatamente sinonimi e antonimi di joie e poi, a seguire, sinonimi e antonimi delle parole inidviduate. In conclusione si è disposto un glossario con grafie e significato in italiano di tutte le forme.
Esaminando i risultati, si osserva che la gioia si inserisce in una sfera di valori morali ed etici in cui prendono posto, principalmente, amour (amore), jovent (gioventù), pris (valore), valor (valore), honor (onore). Il termine joie viene utilizzato, generalmente, in un sistema estremamente coerente di parallelismi e analogie, dove si accostano altre unità di significato con funzione analoga; quelle più frequenti sono: deduit (diletto), delit (delizia), deport (divertimento), solas (piacere). Deduit e Delit possono riferirsi al piacere fisico e hanno un’evidente affinità d’impiego: queste forme sono strettamente dipendenti da altre unità lessicali che implicano un’attività, un comportamento in cui si esprime il piacere e il gradimento, ad esempio chant (canto) e jeu (gioco, piacere). Deport e solas manifestano la più grande prossimità semantica a joie: sembrano sue ridondanze e se ne fa uso soprattutto nella rima. Solas è in opposizione con vilanie e sospir: il primo termine indica il sentimento dei falsi amanti, mentre il secondo termine indica la speranza nell’attesa della ricompensa da parte della dama.
In antonimia con joie hanno lo stesso valore semantico di dolor: pezance (affanno), tristor (tristezza), duel (dolore), anui (fastidio). Tristor, in particolare, indica una sofferenza psichica associata all’inquietudine. Pesance coincide spesso con ire (tristezza) e riguarda soprattutto la sofferenza fisica; esse presentano un parallelismo perfetto, che viene inglobato da paine (pena).
Altre unità di significato con funzione tra loro analoga sono: secors (soccorso), bien (bene), guerredon (ricompensa), merci (grazia). La ricompensa amorosa, guerredon, è l’unico bene al quale aspira l’amante cortese, il vero premio d’amore. Dolor, tourment, mort sono l’insieme in opposizione con la speranza di salvezza che risiede nell’amante.
Amour è legato alla gioia del servizio leale d’amore ed è strettamente connesso a pris, onour, liaute (lealtà); infatti, più che passione o sentimento, è una forza morale o un principio di vita, in diretta antonimia con envie (odio), fellonie (crudeltà), malvestié (malvagità), orgueil (orgoglio), vilonie (scortesia), che sono sentimenti appartenenti ai faus drus (falsi amici), i losangiers (lusingatori).
In conclusione, possiamo affermare che il valore semantico di joie e dolor è primariamente determinato dal fatto che i due termini prendono posto in un micro-sistema lessicale, organizzato secondo relazioni di opposizioni-sostituzioni. Si può notare una certa tendenza all’uso di associazioni semantiche che seguono schemi prestabiliti: l’affermazione della lealtà e del servizio dell’amante fino; la sottomissione e l’accettazione della sofferenza joie-dolor; la speranza e il desiderio; le lodi alla dama; la ricompensa o il rifiuto; il disprezzo per i falsi amanti.
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Informazioni tesi
Autore: | Virginia Sabelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi della Tuscia |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere Moderne |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Giovanna Santini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 63 |
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