Partiti e movimenti antipolitici nell'Italia degli anni Novanta
Dagli anni ’90 nella stampa, nella letteratura scientifica, nei discorsi di tutti i giorni si parla sempre più frequentemente di antipolitica, spesso senza chiarirne il significato.
In Italia le espressioni antipolitiche hanno preso piede soprattutto a causa dei mancati obiettivi di risanamento economico dei conti dello Stato e dello snellimento della macchina amministrativa, ma in particolare dopo lo scandalo di Tangentopoli che ha travolto un’intera classe dirigente ed i partiti che avevano governato il nostro Paese per 50 anni.
Contemporaneamente, in tutta Europa sin dagli anni ’70, ma in modo particolare dagli anni 80, sono sorti partiti e movimenti che si richiamano a sentimenti di forte critica delle ideologie e delle istituzioni, come il partito del progresso in Danimarca o il Fronte nazionale in Francia. In seguito, negli anni ’90, il voto per questi partiti è cresciuto fino a mettere in serie difficoltà e quindi costringere i partiti tradizionali a doversi misurare e competere con questi tipi di partiti. In Italia queste organizzazioni sono cresciute a tal punto da imporsi come maggioranza relativa e i tentativi dei partiti tradizionali di misurarsi con essi sono prevalentemente falliti.
In questo lavoro di tesi si è proceduto quindi a chiarire cosa sia l’antipolitica anche nelle sue origini, in particolare nella accezione a noi contemporanea, analizzando le sue diverse forme prodotte in Europa dagli anni ’70 in avanti.
Successivamente, concentrando l’attenzione sul caso italiano, ho indagato sulla diffusione e le caratteristiche del fenomeno anche nel più grande ambito del rapporto degli italiani con la politica e quindi classificando i vari sentimenti maggiormente diffusi, poi ho approfondito lo studio delle caratteristiche antipolitiche dei partiti e movimenti antipolitici sviluppati soprattutto negli anni ‘90 ma anche nell’attuale decennio. Nell’ultimo capitolo poi si è cercato di analizzare le caratteristiche dell’antipolitica.
A conclusione di questa indagine ho appreso che l’antipolitica è un fenomeno che ormai tutte le democrazie occidentali devono tenere in considerazione in maniera crescente. Tanto più nel caso italiano in cui l’antipolitica ha potuto svilupparsi in modo più vigoroso e consistente non solo a livello di sentimenti della gente comune, ma anche per quanto riguarda la quantità di partiti e movimenti che hanno potuto svilupparsi in modo così vigoroso.
Partiti e movimenti antipolitici che criticano “senza distinzioni” i partiti tradizionali, la politica e le istituzioni. Studiando le caratteristiche di queste organizzazioni si scopre che c’è un diverso approccio alla politica in questi movimenti e partiti e che specificatamente in Italia si possono classificare come soggetti di destra e di sinistra.
Nella prima categoria possiamo annoverare partiti come Alleanza Nazionale, Lega Nord e Forza Italia. In quella di sinistra possimo includere la Rete di Leoluca Orlando, il partito di Di Pietro, i Girotondi, il Movimento dei movimenti, il movimento del comico Beppe Grillo e anche molti comitati ecologisti. Questi movimenti e partiti, differentemente dai primi, si caratterizzano per una richiesta di un’estensione della democrazia dal basso. Sul piano organizzativo, questi movimenti si caratterizzano per un minore verticismo e formalità, valorizzando perlopiù il momento assembleare e di protesta di piazza, oppure si caratterizzano per una domanda di maggiore moralità e trasparenza della politica. A differenza dell’antipolitica di destra essi si caratterizzano anche per le loro proposte che mirano a ridare maggior vigore alle istituzioni.
L’antipolitica oggi quindi si è sviluppata in varie forme anche contrapposte tra loro e a livello sociale si è diffusa in tutti gli strati della popolazione.
Le strade per un ritorno a una maggiore popolarità della politica non sono facilmente praticabili, ma forse una di esse potrebbe essere data da Internet e la sua interattività.
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Informazioni tesi
Autore: | Riccardo Marconi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Paolo Turi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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