Le autorità amministrative indipendenti
Le AAI costituiscono un modello di organizzazione amministrativa peculiare rispetto all’apparato amministrativo inteso nella sua accezione classica, tanto che l’autorevole dottrina di N. Longobardi ha definito le AAI le antesignane di una nuova concezione dell’amministrazione, nn più verticalizzata ed espressione di un potere promanante dall’alto, non più braccio operativo delle scelte compiute dalla maggioranza politica, bensì un modello di organizzazione amministrativa policentrica e multi organizzata e che rintraccia i suoi tratti peculiari in primo luogo nella sottrazione all’indirizzo politico governativo, e quindi in una sostanziale indipendenza delle Autorità dal Governo, come tali quindi le Autorità de quibus saranno soggette solo alla legge ed opereranno in posizione di neutralità e di indifferenza rispetto agli interessi coinvolti. Inoltre ulteriore tratto peculiare delle Autorità amm. è il loro elevato grado di competenza tecnica necessario per assicurare una tutela adeguata ad interessi primari ed emergenti in seguito alla globalizzazione dell’economia di mercato e cost. ric.!tutela che al contrario un funzionario ministeriale tra virgolette “ generalista” non avrebbe potuto assicurare in quanto non in possesso di un livello di preparazione e tecnicismo richiesto. E’ possibile dedurre quindi come l’istituzione delle AAI e quindi sostanzialmente l’ istituzione di un nuovo modello di organizzazione amministrativa sia il prodotto della incapacità dell’amministrazione tradizionale di far fronte alle nuove esigenze dei cittadini. Di qui a sua volta l’esigenza di ripensare l’organizzazione amministrativa sia in riferimento al rapporto interno tra Stato e cittadino e sia rispetto al rapporto esterno tra i singoli Paesi e tra questi ultimi e gli organismi sopranazionali.
Ma soprattutto la ratio della introduzione nelle democrazie occidentali con particolare riguardo al quadro istituzionale italiano, viene rintracciata nell’esigenza di conformare l’azione pubblica di regolazione dell’assetto dei cd settori sensibili della vita socio- eco dell’ord. ( quali i settori del mercato finanz. Le telecomunicazioni,l’informazione,l’erogazione di servizi pubblici essenziali) conformazione a criteri diversi da quelli di ispirazione politico-partitica tipici di apparati amm. Più vicini al controllo di organi di governo. L’obiettivo è quindi sostanzialmente quello di neutralizzare l’intervento pubblico, la dialettica politica in alcuni fenomeni delicati della vita sociale. Perchè però tale obiettivo possa realizzarsi è necessario che le AAI assumano una posizione di tipo derogatorio DELLE REGOLE VIGENTI NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA. La stessa espressione AAI è sinonimo di per sé di una posizione derogatoria rispetto al nostro dettato costituzionale. L’ indipendenza delle A dal Governo, in particolare, le rende eccentriche rispetto al principio cavouriano e costituzionale secondo il quale ogni articolazione amm. Deve rispondere al Governo o essere da questo controllabile affinchè, nell’ambito di un circuito democratico, il Governo a mente dell’art. 95 Cost. possa risponderne in Parlamento e quindi davanti al corpo elettorale. Inoltre la nostra costituzione prefigura espressamente a norma dell’art 97 un’amm imparziale e nn un amm. Indipendente Parallelamente deve tenersi in considerazione come le A svolgendo funzioni sia di normazione e già solo per questo nn possono essere ricondotte negli schemi tipici dell’attività amministrativa, ed in più svolgono funzioni di vigilanza e funzioni paragiurisdizionali derogando al principio di separazione dei poteri. Ciò apre un vuoto di legittimazione, con particolare riguardo alla deroga all’art 95 Cost, in quanto le AAI vengono a collocarsi al di fuori del circuito democratico della rappresentanza politico- elettorale che caratterizza le amministrazioni tradizionali .
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Informazioni tesi
Autore: | Lavinia Lo Re |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Teramo |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Sandro Pelillo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 236 |
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