Le strategie vincenti di un leader in un settore in concentrazione. Il caso Luxottica Group e il distretto dell'occhialeria bellunese
Internazionalizzazione delle imprese e concentrazione di settore possono in taluni casi andare di pari passo. Prendendo come riferimento il mercato dell’occhialeria, ci si rende conto di come i maggiori competitors oggi si rivolgano ad una clientela globalmente eterogenea, ma il settore in realtà veda il suo futuro in un continuo accentramento delle attività (dalla progettazione alla produzione alla distribuzione).
Luxottica Group, per esempio, che si annovera come primo produttore mondiale di montature da sole e da vista, deve il suo successo alla capacità di anticipare le tendenze di mercato. Fin dall’inizio della sua attività, nel 1961, Leonardo del Vecchio, ai tempi piccolo artigiano, aveva colto l’importanza del potere distributivo. Se inizialmente, infatti, si ricorse alla distribuzione indiretta, ci si rese conto ben presto che i costi relativi alle commissioni agli intermediari erano troppo elevate e che il potere che questi ultimi detenevano nella selezione dei venditori finali era discriminante. Fu così che si attuarono i primi cambiamenti nella strategia distributiva, approdando all’integrazione con i mercati esteri mediante l’integrazione verticale a valle. Questo processo dette il via ad una serie di acquisizioni di catene distributive già affermate, prima tra tutte la statunitense Lens Crafters. L’anticipazione dell’importanza del controllo dell’intero processo dall’ideazione alla distribuzione del prodotto ha fatto sì che il concetto di integrazione verticale si estendesse negli anni anche verso monte. Negli anni, infatti, il Gruppo disponendo di un elevato cash-flow ha inglobato al suo interno non solo attività a valle ovvero verso il supporto della distribuzione, ma anche riguardanti la fase di produzione che è “core” aziendale” (produzione, prototipi, ingegnerizzazione, produzione di stampi e lenti) facendo in modo che questa attenzione verso le varie fasi divenisse uno dei fattori critici di successo rispetto i concorrenti. I vantaggi sui competors risiedono inoltre in un diretto controllo del network distributivo oltre che in una forte presenza nel retail dal quale deriva un’elevata componente di servizio al cliente finale. Un’ampia gamma di prodotti è pronta a soddisfare le richieste di ogni categoria di cliente e viene resa possibile da un bilanciato portafoglio marchi in parte sia in proprietà che in licenza. Si può inoltre avvalere della flessibilità degli stabilimenti produttivi capaci di rispondere tempestivamente ai riordini.
Il distretto produttivo del bellunese è nato in concomitanza dello svilupparsi delle maggiori realtà aziendali di settore. In questo territorio si sono andate via via agglomerando le competenze distintive ed il know-how produttivo permettendo un’elevata cooperazione tra gli attori.
L’evolversi delle strategie competitive dei leader, però, hanno causato negli anni momenti di crisi del distretto. Se Luxottica non si rivolge all’outsourcing verso paesi con produzione a basso costo, incentra comunque la propria produzione sulle proprie società, creando, insieme agli altri leader, un calo della domanda sul territorio. Per questo alle piccole medie imprese viene consigliato da parte sia della provincia di Belluno che dalle associazioni distrettuali di rivolgere la loro attenzione e le loro competenze verso la conservazione e lo sviluppo delle competenze e competere a livello mondiale mediante queste ultime piuttosto che gareggiare sui costi di produzione pressoché imbattibili rispetto quella asiatica. Se invece si volesse rimanere sulle capacità produttive, ovviamente si indirizzerebbero le imprese ad una maggiore innovazione per garantire sempre più alti standard di qualità difficilmente imitabili.
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Informazioni tesi
Autore: | Ester Milano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Anna Claudia Pellicelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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