Reinventare la P.A. con il benchmarking? Teorie, esperienze e applicazioni.
Questo lavoro nasce dalla constatazione, peraltro piuttosto ovvia, che il settore pubblico soffre di gravi inefficienze, e dal desiderio di contribuire ad individuare una possibile soluzione a questo problema che interessa e dovrebbe coinvolgere un po’ tutti.
Scopo principale di questa tesi è pertanto quello di valutare la possibilità di migliorare le performances della pubblica amministrazione utilizzando uno strumento di recente introduzione: il Benchmarking.
Il problema dell’inefficienza della pubblica amministrazione e della scarsa funzionalità delle unità di produzione che agiscono all’interno del settore pubblico, è da tempo al centro dell’attenzione generale ed è oggetto di un crescente interesse anche da parte degli studiosi di economia pubblica e di economia aziendale, che ormai da anni sostengono l’esigenza di utilizzare le tecniche economico-aziendali negli enti e nelle aziende pubbliche al fine di conseguire un effettivo miglioramento delle loro attività e dei risultati gestionali.
Prima di affrontare il problema degli obiettivi nel settore pubblico, focus fondamentale della nostra trattazione, rivolgeremo la nostra attenzione al settore privato con lo scopo di trovare spunti interessanti per dare soluzione ai problemi della pubblica amministrazione.
Il primo capitolo analizza, dunque, come si articola il problema degli obiettivi nel settore privato e in particolare come sia possibile definire l’obiettivo ultimo, il macro obiettivo, in una serie di obiettivi intermedi che risultino non solo coerenti e funzionali al raggiungimento del primo, ma soprattutto alti, realistici e misurabili.
Rispondere a tale esigenza, comune ad aziende private, enti pubblici o singoli individui, costituisce un importante prerequisito al raggiungimento dell’efficienza.
Ma quali strumenti risultano idonei allo scopo?
Come dimostreremo nel corso del capitolo, i metodi utilizzati dalle aziende finora, si sono rivelati spesso insufficienti o poco adatti a compiere una simile operazione, specialmente da quando il frenetico ritmo di evoluzione del mercato e i repentini cambiamenti dell’ambiente hanno reso la programmazione strategica (ma anche quella tattica), particolarmente laboriosa e poco “predittiva” delle possibili condizioni future. Nasce dunque l’esigenza, anche all’interno dell’impresa, di disporre di nuovi ed efficaci metodi che permettano la fissazione di obiettivi “più certi”ed efficienti.
Il Benchmarking, una tecnica aziendale relativamente nuova e in Italia ancora poco diffusa, potrebbe essere una valida risposta a tale necessità, tanto più che le sue caratteristiche e potenzialità, analizzate approfonditamente nel capitolo, sembrano promettere, a chi ne faccia uso, notevoli vantaggi e benefici.
Tale strumento viene dunque proposto come metodo alternativo alle più tradizionali tecniche di fissazione degli obiettivi, quali l’analisi competitiva e la DPO, sebbene, da una valutazione critica delle sue proprietà e peculiarità, siano emersi anche numerosi suoi limiti.
Di questi, uno sembra particolarmente rilevante: il problema dell’ “appropriatezza”, che solleva forti dubbi sull’applicabilità di tale strumento indistintamente a tutti i settori, compreso quello pubblico.
E’ dunque possibile “reinventare” la pubblica amministrazione con il Benchmarking?
La risposta a tale quesito viene fornita nel secondo capitolo, all’inizio del quale viene approfondito ulteriormente il problema degli obiettivi con particolare attenzione al settore pubblico.
Tale problematica si presenta in maniera più complessa e articolata nella pubblica amministrazione che non nel settore privato. Scelta e fissazione degli obiettivi, mancanza di una chiara definizione dei poteri e delle mansioni di ogni soggetto all’interno del Sistema, interessi in conflitto tra governo e amministrazione e tra pubblica amministrazione e collettività, sono soltanto alcuni dei principali aspetti che tale questione assume nel pubblico; tali problematici elementi, risultando spesso concatenati tra loro, rendono particolarmente difficile la ricerca di una soluzione. Inoltre, se nel settore privato il benchmarking non sembra poter essere applicato “universalmente”, nel settore pubblico i limiti di applicabilità sono ancora maggiori, specialmente nell’ambito dei servizi.
Sembra, tuttavia, indiscutibile che anche il settore pubblico potrebbe ottenere numerosi vantaggi e benefici da una sapiente applicazione del benchmarking a particolari settori e ambiti della gestione pubblica.
Reinventare la P.A. con il Benchmarking è dunque possibile e il terzo capitolo ne fornisce la prova.
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Informazioni tesi
Autore: | Roberta Di Pasquale |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Maurizio Franzini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 233 |
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