Devianza e criminalità su (e attraverso) Internet. Uno studio empirico esplorativo.
Mediante le reti telematiche sovranazionali, come Internet, si sono creati nell’ultimo decennio canali di comunicazione globale e, quale conseguente illecito riflesso, una più ampia e drammaticamente efficace estensione della portata delle condotte criminali.
Come accade per qualsiasi altra tecnologia di comunicazione, anche Internet veicola informazioni di ogni tipo; tuttavia, nel caso specifico del cyberspazio, esse, oltre che provenire da fonti non sempre controllabili, sono destinate ad utenti tipologicamente molto differenziati.
Non occorre avere fini di ricerca scientifica per accorgersi che il Web, l’e-mail, le chat-line, i newsgroup, i forum, le mailing list si prestano ad abusi finalizzati allo svolgimento di attività criminali di gravità oscillante, tra cui: la pornografia, la pedofilia, i virus informatici, l’uso di droghe, l’incitamento alla violenza e al razzismo, la duplicazione del software, la clonazione di carte di credito, la modifica di smart-card televisive o telefoniche, le molestie a sfondo sessuale, il cyberterrorismo, gli attacchi informatici a banche di dati, etc.
Oltre che il potenziale e reale contributo dato dalla rete delle reti alla generazione e diffusione di vecchie e nuove forme di criminalità, un’ulteriore questione criminologica riguarda lo studio delle influenze che l’esplicito utilizzo degli strumenti di Internet per fini illeciti, di divulgazione di informazioni nocive e illegali, possono determinare sui navigatori del cyberspazio. L’esposizione a siti e luoghi telematici devianti, è un comportamento che implica dei rischi per tutti gli utenti, in particolare per coloro che per vari motivi, legati all’età, all’uso abituale della rete, o ad uno scarso senso critico, si avventurano in frequentazioni telematiche non solo virtualmente pericolose.
L’indagine presentata nel capitolo successivo, cercherà di valutare quantitativamente i contatti tra una certa tipologia di utenti e alcuni siti illegali. In questo capitolo, ci proponiamo di affrontare il tema dei crimini elettronici, dandone oltre che una definizione, anche una classificazione tipologica, tale da consentire l’interpretazione di tali reati in riferimento alle più conosciute teorie criminologiche, passate in rassegna schematicamente nel primo paragrafo. Una certa attenzione sarà riservata, alla fine del capitolo, alle iniziative in merito alla criminalità informatica promosse nell’ambito dell’Unione Europea, con particolare riferimento al contributo legislativo dato dall’Italia alla soluzione del problema.
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Informazioni tesi
Autore: | Patrizia D'Arrigo |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Domenico Carzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 126 |
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FAQ
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