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La normativa comunitaria in materia di appalti pubblici

La disciplina degli appalti pubblici a livello comunitario si è evoluta negli anni fino a raggiungere l’aspetto definitivo con l’ultima e più recente direttiva 2004/18/CE, che, affiancata dalla direttiva 2004/17/CE, ha unificato l’intera materia introducendovi altresì istituti che recepiscono l’avanzamento compiuto fino ad ora.
Un posto importante viene lasciato dalle due direttive all’evoluzione tecnologica, di cui gli appalti possono agevolmente avvalersi per una maggiore velocità delle procedure e una sempre maggiore concorrenzialità delle gare d’appalto, in vista dell’obiettivo del raggiungimento delle offerte economicamente più vantaggiose, a livello di tempi e costi.
In un quadro di evoluzione e progresso generalizzato, s’inserisce la realtà italiana, che, spesso e volentieri, si è scoperta in affanno rispetto al quadro comunitario delineato in materia, e si trova ora ad affrontare un ulteriore passo, con il recepimento delle ultime direttive, che potrà portarla o meno ad un definitivo adeguamento.
Grande parte hanno, nella situazione italiana, realtà assai complesse quali, ad esempio, la diffusione, nello scenario economico del nostro paese, delle Piccole e Medie Imprese, e soprattutto la presenza sul territorio di organizzazioni criminali della quale occorre dar conto in un’analisi che tende ad essere approfondita del settore degli appalti pubblici: con tali realtà più volte il legislatore italiano ha dovuto confrontarsi nel disciplinare un settore così centrale nell’economia di un paese.
Obiettivo di questa tesi è evidenziare come sia ormai giunto per l’Italia un punto di necessaria svolta, per rimanere o meno al passo con l’ordinamento comunitario in materia in armonia con gli Stati facenti parte dell’Unione Europea, per la definitiva adozione di una legislazione di settore che tenga conto in primo luogo del suo impatto economico, ma anche dei risvolti sociali ed ambientali che ad essa si accompagnano.

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4 INTRODUZIONE La disciplina degli appalti pubblici a livello comunitario si è evoluta negli anni fino a raggiungere l’aspetto attuale con l’ultima e più recente direttiva 2004/18/CE, che, affiancata dalla direttiva 2004/17/CE, ha unificato l’intera materia introducendovi altresì istituti che recepiscono l’avanzamento compiuto fino ad ora. Un posto importante viene lasciato dalle due direttive all’evoluzione tecnologica, di cui gli appalti possono agevolmente avvalersi per una maggiore velocità delle procedure e una sempre maggiore concorrenzialità delle gare d’appalto, in vista dell’obiettivo del raggiungimento delle offerte economicamente più vantaggiose, a livello di tempi e costi. In un quadro di evoluzione e progresso generalizzato, s’inserisce la realtà italiana, che, spesso e volentieri, si è scoperta in affanno rispetto al quadro comunitario delineato in materia, e si trova ora ad affrontare un ulteriore passo, con il recepimento delle ultime direttive, che potrà portarla o meno ad un definitivo adeguamento. Grande parte hanno, nella situazione italiana, realtà assai complesse quali, ad esempio, la diffusione, nello scenario

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Parole chiave

antimafia
appalti pubblici
aste elettroniche
centrali di committenza
dialogo competitivo
direttiva unificata
giurisprudenza comunitaria
normativa comunitaria
principi comunitari
riforma del titolo v

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