La crisi delle aziende calcistiche. Il caso S.S.Lazio

4 INTRODUZIONE Il presente lavoro, che si sviluppa in cinque capitoli, ha come scopo quello di analizzare la crisi economico-finanziaria delle società calcistiche professionistiche e trovare le possibili soluzioni per il suo superamento. La volontà di porre l’attenzione su questo settore è derivata, oltre che dalla personale passione per questo sport, anche per la primaria importanza che attualmente il calcio ricopre non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. In ambito sociale il calcio svolge un ruolo di primo piano: annovera 240 milioni di praticanti 1 (conseguentemente miliardi di tifosi) e influisce sulla vita sociale della collettività. In Italia gli interessati al calcio sono 44 milioni (8 milioni frequentano abitualmente gli stadi, 20 seguono il calcio sui giornali, 25 seguono il calcio in televisione o alla radio e 2,6 assistono in media alle oltre 340 ore di telecronache calcistiche) 2 . Avendo questo seguito di persone, non poteva che rappresentare, dal punto di vista economico, uno dei settori di attività più vivaci dell'economia italiana. Secondo alcune stime del CONI, il calcio ha garantito allo Stato italiano, in oltre 50 anni, un gettito di circa 13,5 miliardi euro, a valori attualizzati. Il giro d'affari 1 Secondo un’indagine statistica effettuata dalla F.I.F.A. 2 Dati che emergono dall’inchiesta conoscitiva sul calcio professionistico della VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei deputati