Hyper_Architettura - Spazi nell’età dell’elettronica e dell’informazione. Sovrapposizioni, intrecci, contaminazioni tra reale e virtuale. Un iperpaesaggio alla Fiera di Genova
Un presente percorribile.
Il tema indagato in questa tesi è apparentemente inconsueto e innovativo ma sempre più attuale. Architetti, e non solo, sono oramai da anni alla ricerca di nuovi stimoli, che solitamente arrivano dall’esterno della disciplina, che, da una parte aiutino il processo progettuale elevando la qualità del progetto e le modalità operative di questo e dall’altra creino una vera e propria “nuova estetica”. “La rivoluzione informatica è senza dubbio fra gli aspetti caratterizzanti del nostro tempo ed è anche fra i principali responsabili dell’esteso processo di modificazione cui è sottoposta la cultura contemporanea” Il digitale e tutte le sue implicazione stanno contribuendo a innovare e ad evolvere tutte le attività dell’uomo, siamo oramai nella cosiddetta civiltà dell’informazione, pc, internet , media, saranno sempre più presenti all’interno delle nostre azioni quotidiane. L’architettura quindi, come agire e pensare dell’uomo, non si può esimere da un confronto con le nuove tecnologie. Questa è la sfida. Come afferma Luigi Prestinenza Pugliesi “This is tomorrow”, a noi indagare, approfondire, utilizzare i mezzi e le conquiste della ricerca. La ricerca si suddivide i n 7 grandi comparti-capitoli ( anche se è superata la visione a capitoli, links e connessioni la rendono più simile ad un ipertesto).
Nella parte Pre_load si indagano i presupposti sociali, culturali e tecnici della società dell’informazione in una visione che necessariamente deve essere multidisciplinare, che porta alla formulazione di “nuove concezioni di spazio”; si analizzano le caratteristiche storiche, sociologiche ed antropologiche del delicato passaggio da una società industriale ad una dell’immagine e dell’elettronica. Nasce il paradigma informatico. Vengono analizzati attraverso gli scritti di teorici, filosofi contemporanei: Da Virilio a Baudrillard, passando per Lévy e Deborg
ANTECEDENTI scandaglia le tappe della storia dell’architettura che hanno anticipato e posto le basi alla nascita di questo interessante ambito di ricerca. SIMILITUDINI analizza alcuni concetti che possono essere paragonati con l’ambito della ricerca. Il concetto di “non luogo” tanto caro a M.Auge quanto a Baudrillard se pur su fronti diversi, il più tipico spazio virtuale - il sito internet - che oggi nella sua fase ormai matura porta al formarsi di Cybercomunità e Cyberspazi, fino ad arrivare ai concetti e agli strumenti della “realtà virtuale”;
HYPERARCHITETTURA è invece il capitolo centrale della ricerca nel quale, dopo averne definito i confini e le molteplici sfaccettature sia etimologiche che linguistiche, (occorreva darne prima di tutto una definizione) si analizzano esempi e filoni teorici dell’architettura e dell’urbanistica;la convivenza a volte abusata e a volte di facciata tra reale e virtuale, l’edificio inteso come chip e la città come circuito integrato (paragone sia formale ma soprattutto concettuale); la città attraversata da flussi, di merci (il consumismo) e di persone e soprattutto di dati, “stiamo passando da una società fatta di atomi ad una fatta di bit” scrive Negroponte: le autostrade informatiche e l’estensione del cyberspazio. Nasce dopo la Decostruzione ed insieme ad essa:”L’architettura dell’informazione”. L’interessante rapporto che può avere una disciplina da sempre statica con il movimento e la mutazione, movimento concettuale ma anche movimento fisico e illusorio che porta alla creazione di veri e propri organismi edilizi zoomorfi e a bioarchitettura che nasce, si evolve ma non rimane mai “fissa”, ma diventa liquida (blobarchitettura) un’architettura evolutiva che interagisce anche con l’uomo che la abita, attraverso schermi e sensori, che comunica attraverso i media e colpisce i cinque sensi umani. Un’architettura che diventa interfaccia o membrana.
Aspetti nel quale analizziamo le caratteristiche di questi nuovi linguaggi, il rapporto tra forma e funzione, la leggerezza, la trasparenza, la dematerializzazione e la decostruzione, la simulazione e i molteplici aspetti delle architetture analizzate;l’idea che l’architettura possa mutare ed essere protagonista di metafore, che si realizzano attraverso Proiezioni, Alterazioni, Interazioni. WORKSHOP è invece la parte che passa della ricerca teorica all’applicazione nella progettazione architettonica dei discorsi e concetti indagati.
Forse una sfida, apparentemente un po’ visionaria, a metà tra utopiche futuristiche e considerazioni sull’attuale processo progettuale delle nuove generazioni di architetti.
La cosiddetta “architettura digitale” etichetta generica ed abusata che “rende solo parzialmente il senso della trasformazione (creativo/visiva) in atto, delinea un passaggio da una fase nota – ad un’altra completamente diversa ed ancora in buona parte sconosciuta”. Un campo di ricerca che vede “apocalittici” ed “integrati” , per richiamare la dicotomia utilizzata da Umberto Eco quando parlava di cultura e televisione.
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Informazioni tesi
Autore: | Giacomo Airaldi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Brunetto De Batté |
Coautore: | Cha Ivano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 516 |
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