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La tesi del giorno

Il naufragio del Titanic: simboli e miti del Novecento

Il naufragio del Titanic: simboli e miti del NovecentoEra la notte del 14 aprile del 1912. La storia è nota a tutti: la nave urtò incredibilmente un iceberg, si spezzò, cominciò ad imbarcare acqua da tutte le parti e piuttosto velocemente si inabissò. Nel naufragio persero la vita 1523 dei 2223 passeggeri imbarcati, compresi gli 800 uomini dell'equipaggio.

"Fin dagli anni, se non dai giorni, immediatamente successivi al naufragio, si può dire che la breve storia del Titanic abbia assunto un alto valore simbolico e perfino mitico, esercitando un fascino e una popolarità costanti o addirittura crescenti nel tempo, ed arricchendosi spesso di nuovi significati nelle diverse riletture dell’evento effettuate sia da intellettuali che da diversi settori dell’industria culturale".

Così scrive Claudia Borgia nella sua tesi Viaggio attraverso un secolo. Il Titanic e la crisi del Novecento. "Probabilmente", continua, "i motivi del suo enorme successo narrativo e del suo potere evocativo sono fondamentalmente due: uno di carattere storico, l’altro più universale".

Innanzitutto, il naufragio del Titanic è stato considerato come "un’anticipazione simbolica della Grande Guerra, che solo due anni dopo avrebbe spazzato via il mondo ottocentesco, con i fasti della Belle Epoque e le disuguaglianze sociali di una società industriale rigidamente classista, per dare inizio all’epoca definita da Hobsbawm l’”Età della Catastrofe”, che avrebbe sconvolto il mondo sotto tutti gli aspetti, politico, socio-culturale e psicologico, minando alla base quelle certezze razionali che avevano caratterizzato il secolo precedente".

Non solo: tutto il Novecento si può considerare un secolo di grandi contraddizioni, fra progressi in tutti i campi del sapere e della vita sociale alternati a ripetute crisi, che hanno dato origine ogni volta a riletture diverse, e a volte contrastanti, del recente passato. "La storia del Titanic", prosegue la nostra autrice, "ne è un esempio, che passa attraverso film di propaganda, come quello tedesco anti-britannico del 1943, o letture inserite in visioni ideologiche opposte come quella di Jünger del 1951, o quella di Enzensberger del 1978, in cui il naufragio del transatlantico si fonde con la sconfitta delle illusioni legate alla rivoluzione cubana degli anni Sessanta".

Inoltre, la storia della "nave inaffondabile” racchiude in sé molte tematiche da sempre ricorrenti nella cultura occidentale, "dai miti classici ai prodotti dell’industria culturale moderna: dal rapporto controverso dell’uomo con la natura e con la tecnologia alle disuguaglianze sociali, l’arroganza del potere economico, il viaggio come speranza in un futuro migliore e come rischio di superamento dei confini, gli abissi del mare come simbolo di forze ignote, incomprensibili e quindi spaventose, ed infine la precarietà della vita e delle cose materiali. Tutte tematiche legate ai problemi fondamentali dell’esistenza umana, che però assumono particolare importanza nell’epoca moderna e contemporanea.

Visita la tesi:

Viaggio attraverso un secolo. Il Titanic e la crisi del Novecento