La tesi del giorno
La disabilità e la percezione di sé
L’immagine che ciascuno di noi ha di sé, sia come percezione sia come immagine corporea, non dipende solo da fattori psichici, ma anche dall’insieme di elementi culturali e sociali che ne condizionano la percezione, il cosiddetto ambiente sociale.
"Un aspetto importante per un'immagine positiva di sé", scrive
Maria Laura Pistis nella sua tesi
Percezione di sé e disabilità: sé, corpo e ambiente, "è dato dall'autostima, che si sviluppa sin dalla più tenera età, e che è particolarmente influenzata dall’ambiente sociale. Le persone
disabili possono partire svantaggiate in ciò non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello sociale e culturale. Si sa che non rientrare nella norma incute sempre un po’ di sospetto, ed è così anche per quanto riguarda l’accettazione da parte delle persone cosiddette normodotate nei confronti dei disabili".
I disabili vengono considerati molto spesso come degli eterni bambini sia dalla famiglia che dalla società, "ciò pregiudica una ricerca di una propria identità ben definita, infatti i bambini non prendono decisioni sulla loro vita, non vanno alla ricerca di un'autonomia personale, non hanno rapporti sessuali, non vanno a lavorare, tutt’al più gli viene concesso di studiare per impiegare il tempo". Questa situazione si crea anche perché la famiglia può ricoprire la persona disabile di superprotezione, impedendo che in lui si formi una positiva autostima.
"Il disabile invece ha spesso una capacità di reazione positiva che molte altre persone non hanno", come dimostrano i tanti casi, come quello di una ragazza in
sedia a rotelle che è riuscita a coronare il suo sogno di fare
bungee jumping.
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Percezione di sé e disabilità: Sé, corpo e ambiente

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