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Comunicazione europea sul partenariato euromediterraneo

8 marzo 1995

La Commissione europea approva, su iniziativa del vicepresidente Marin, una comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa all'istituzione di un partenariato euromediterraneo.
L'obietttivo della comunicazione è quello di definire le priorità e gli indirizzi del partenariato euromediterraneo e di indicare i modi e gli strumenti d'attuazione che la Commissione reputa più idonei per risolvere i problemi dei PTM (Paesi Terzi del Mediterraneo).
La Commissione propone tre filoni d'intervento strettamente legati tra loro:
- il sostegno alla transizione economica che deve tradursi nell'instaurazione della grande zona di libero scambio euromediterranea, nella dinamizzazione del settore privato nei Paesi mediterranei, nella dinamizzazione degli investimenti europei e nell'adeguamento delle infrastrutture economiche e sociali;
- il sostegno a un migliore equilibrio socio-economico che non si deve limitare ai problemi riguardanti la sfera economica, ma deve guardare anche a quelli legati alla povertà, alle diseguaglianze sociali ed economiche, al degrado dell'ambiente, al traffico di stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo;
- il sostegno all'integrazione regionale che dovrà portare ad un'intensificazione dei legami di cooperazione e di comunicazione tra i Paesi mediterranei, per cui agli accordi con la Comunità dovranno seguire degli accordi di libero scambio e di cooperazione anche tra tutti i Paesi mediterranei.
La Comunità dovrà sostenere questo processo fornendo l'assistenza adeguata alla creazione di strutture di cooperazione regionale e contribuendo, attraverso prestiti, al finanziamento delle infrastrutture necessarie nei settori dei trasporti e delle comunicazioni.
Per raggiungere gli obiettivi che si è prefissati, la Comunità possiede essenzialmente due strumenti: le risorse di bilancio e i prestiti su risorse proprie della BEI. Secondo la Commissione, gli interventi dei fondi di bilancio si dovrebbero concentrare sul sostegno al settore privato e sull'assistenza tecnica, mentre le risorse della BEI dovrebbero essere utilizzate per il finanziamento di operazioni "bancabili" come i prestiti a lungo termine. Si dovrebbe inoltre tentare di combinare questi due elementi ,dove è possibile e dove si possono produrre delle sinergie.

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