Cronologia

Scontri tra studenti e polizia a Pavia

Circa 700 studenti, tra i quali un gruppo di anarchici di Milano, si ritrovano in Piazza della Vittoria a Pavia, da dove intorno alle 17 cominciano a sfilare percorrendo Strada Nuova, Corso Cavour e le adiacenti vie del centro storico. Al momento di rientrare in Università, alcuni dirigenti del movimento decidono di far deviare il corteo verso Piazza Guicciardi, sede del Palazzo del Governo, dove viene fatta una sosta con consistente assembramento di studenti davanti al portone della Prefettura. Malgrado il tentativo di dialogo intrapreso dagli studenti con alcuni funzionari, dal cortile interno dell'edificio esce improvvisamente un reparto della "Celere" che dà inizio a una violenta carica. Nella prima fase degli scontri, durati circa un'ora, vengono lanciate biglie di ferro verso le forze dell'ordine e una bottiglia incendiaria contro la facciata dell'edificio. In seguito, nel commentare la comparsa di armi inusitate per la realtà pavese, qualcuno parlerà della presenza di "provocatori" all'interno della manifestazione58, quasi sicura mente giovani anarchici di Milano. Alcuni studenti vengono trascinati all'interno della Prefettura dove subiscono duri maltrattamenti; più tardi, per assecondare le richieste dei manifestanti che permanevano nei pressi e favorire il ritorno alla calma, vengono rilasciati. Quindi gli studenti si ritirano in ateneo, dove si svolge un'altra assemblea, sempre in aula del '400, durante la quale i dirigenti del movimento, di fronte a quanti avevano assistito agli scontri, ne ricostruiscono la dinamica, ottenendo la maggioranza delle adesioni nell'affermazione del "diritto a difendersi".