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Pre-amnistia per gli appartenenti alle formazioni armate Rsi
La Presidenza del Consiglio dei Ministri decide di estendere a tutti gli ex appartenenti alle formazioni armate repubblicane fasciste a disposizione delle autorità militari italiane, internati nei campi di concentramento, la procedura di discriminazione già adottata per lo scioglimento del campo di Coltano.
Il governo:
1. Dispone che i Comandanti Militari di territorio, ciascuno nell'ambito della propria giurisdizione, dovranno provvedere a costituire una commissione interrogatrice composta di un ufficiale generale, di un ufficiale superiore, un funzionario di P.S. ed un ufficiale inferiore.
2. Fissa i criteri orientativi per il lavoro delle commissioni:
a. le commissioni, nell'esaminare gli internati, devono basarsi sugli interrogatori ed i documenti disponibili presso le questure;
b. devono essere esclusi dall'esame gli ex repubblicani colpiti da mandato di cattura dell'Autorità giudiziaria ordinaria o militare, quelli a disposizione delle varie questure del Regno e gli internati nei campi di Laterina e Terni;
c. per tutti gli altri, le commissioni dovranno dichiarare non liberabili solo:
- i colpevoli di crimini di qualsiasi natura;
- coloro i quali si sono resi particolarmente attivi nelle operazioni di rastrellamento dei partigiani durante il periodo dell'occupazione nazifascista;
d. per ciascun caso le commissioni hanno l'obbligo di redigere il verbale;
e. nei casi dubbi vi è l'obbligo di richiedere informazioni all'autorità del luogo di residenza durante l'occupazione nazi-fascista;
3. Gli elementi dichiarati liberabili devono essere segnalati alle varie questure per consentirne la vigilanza all'autorità di P.S:
4. I non liberabili devono essere tradotti al campo di concentramento di Terni o di Laterina.
Alla vigilia della consultazione elettorale e prima della generosa amnistia del Ministro di Grazia e Giustizia Togliatti del giugno 1946, si può parlare di una vera e propria pre-amnistia. Il 1946 segna quindi la fine dell'esperienza delle sanzioni e dei campi di concentramento in Italia. Il governo di De Gasperi ha il merito, ma anche la convenienza, di riportare la normalità.
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