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Il XX Congresso del Partito comunista dell'Unione Sovietica
Si apre il XX Congresso del Partito comunista dell'Unione Sovietica. La grande Sala Bianca al primo piano del Cremlino è gremita: 1424 i delegati del partito, centinaia i rappresentanti dei partiti comunisti stranieri. Coloro che ascoltano la relazione introduttiva di Kruscev sono consapevoli di essere testimoni di un'avvenimento di importanza storica: i mutamenti in corso nell'Urss e nelle democrazie popolari dalla morte di Stalin non sono certo passati inosservati.
Nell'Unione Sovietica, Nikita Kruscev è impegnato a consolidare il suo potere personale e ad affermare la sua azione politica che poggia su di una duplice alleanza: con il mondo militare e con i settori dell'industria di Stato.
Il nodo centrale attorno a cui il leader sovietico svolge il suo primo intervento è quello della situazione internazionale ed al centro della sua analisi evidenzia tre questioni vitali per gli sviluppi internazionali: la evitabilità della guerra, le vie nazionali al socialismo e la coesistenza pacifica. Kruscev sostiene che il conflitto armato non costituisce più una fatalità storica, smentendo apertamente la teoria dell'inevitabilità di un nuovo conflitto mondiale, su cui Stalin ha costruito i pilastri della guerra fredda con l'occidente. Kruscev afferma che l'era dell'accerchiamento dell'URSS si è conclusa, grazie alla nascita di un vasto «sistema socialista mondiale» e alla disgregazione degli imperi coloniali: il socialismo può ora progredire attraverso la competizione con il capitalismo, nel quadro di una «coesistenza pacifica». Questa nuova impostazione porta con sé un altro fatto nuovo: i mutamenti avvenuti nella situazione internazionale aprono la strada a nuove forme di passaggio verso il socialismo, suggeriscono ormai la possibilità di una sua edificazione incardinata nelle condizioni storiche e particolari di ciascuna nazione: gli esempi della Cina e della Jugoslavia dimostrano che si può arrivare alla vittoria del socialismo attraverso esperienze diverse.
Nel suo discorso pubblico, il segretario del Pcus parla anche dei rafforzamenti sociali ed economici che si stanno realizzando nei paesi socialisti ed in particolare modo nell'Unione Sovietica, sottolineando la necessità di un costante coordinamento delle attività economiche tra i paesi socialisti. Infine, si limita a rilevare la necessità di un rafforzamento della legalità socialista, quella di una direzione collegiale e quella di lottare contro il culto della personalità.
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