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Mussolini riconosce le sconfitte ma promette la vittoria
Mussolini, dopo un lungo silenzio, pronuncia un discorso al teatro Adriano di Roma. Un discorso giocato, con grande abilità, su tre punti fondamentali: il riconoscimento della gravità delle sconfitte subite, una assoluta fiducia nella «capacità di recupero» del popolo italiano e, infine, la certezza della sicura vittoria finale: «I popoli diventano grandi osando, rischiando, soffrendo, non mettendosi ai margini della strada in un'attesa parassitaria e vile. I protagonisti della storia possono rivendicare dei diritti, i semplici spettatori, mai. [...] Specie in questa guerra, è la battaglia finale che conta. Che si dovrà combattere duramente è certo, che si dovrà combattere a lungo è anche molto probabile, ma il risultato finale è la vittoria dell'Asse. [...] Il popolo italiano, il popolo fascista merita e avrà la vittoria. [...] Le privazioni, le sofferenze, i sacrifici che dalla quasi unanimità degli Italiani e delle Italiane vengono affrontati con coraggio e con dignità che può dirsi veramente esemplare, avranno il loro compenso. [...] Fra poco verrà primavera e, come vuole la stagione, la nostra stagione, verrà il bello».
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