Designazione del difensore d'ufficio dell'imputato

Quando l'imputato non abbia provveduto a nominare un difensore fiduciario, ovvero ne sia rimasto privo, sopperisce la designazione del difensore d'ufficio (art. 97 comma I).

L'art. 97 comma II, al fine di garantire l'effettività della difesa d'ufficio, predispone un meccanismo selettivo del difensore ufficioso, che sia anzitutto idoneo ad evitare scelte discrezionali da parte di soggetti che si trovino il contrapposizione dialettica rispetto all'imputato. I criteri di nomina vengono stabiliti dal consiglio dell'ordine forense in base a elenchi e tabelle di difensori predisposti, secondo le regole dettate dall'art. 29 disp. att. cpp, tenendo conto delle competenze specifiche del professionista, della sua reperibilità e della prossimità alla sede del procedimento.

Ove si renda necessaria la sostituzione con un difensore d'ufficio di un difensore, fiduciario od officioso, precedentemente nominato ma non reperito, o che non sia comparso o che abbia abbandonato la difesa, mentre il giudice potrà provvedere motu proprio, il pm e la polizia giudiziaria dovranno richiedere il nominativo del professionista all'ufficio centralizzato del consiglio dell'ordine forense, salvo il potere di designare autonomamente uno in caso di urgenza, ma con un provvedimento motivato (art. 97 comma IV).

Il difensore d'ufficio ha l'obbligo di prestare patrocinio, tranne che non ricorrano giustificati motivi, valutabili caso per caso, per astenersene (art. 97 comma V).

Una volta designato il difensore d'ufficio, il suo nominativo viene comunicato tempestivamente all'imputato insieme con l'avvertimento che egli ha il diritto di scegliere un difensore di fiducia (art. 28 disp, att. cpp), la cui eventuale nomina produrrà la revoca de jure dell'incarico affidato al difensore ex officio (art. 97 comma VI).

Anche la difesa d'ufficio si caratterizza per il principio di immanenza.