Corteccia telencefalica: le diverse cellule
CORTECCIA TELENCEFALICA: LE DIVERSE CELLULE
I vari strati della corteccia sono formati da diverse cellule:
1. Strato molecolare: a bassa densità neuronale, contiene neuroni di associazione e i prolungamenti delle cellule degli strati sottostanti.
2. Strato granulare esterno: contiene cellule piramidali piccole, neuroni di associazione e cellule granulari
3. Strato piramidale esterno: ad alta densità neuronale, contiene cellule piramidali piccole, neuroni di associazione e cellule granulari
4. Strato granulare interno: ad alta densità. Contiene prevalentemente cellule granulari e neuroni di associazione. Questo strato particolarmente sviluppato nelle aree sensitive perché vi giungono numerose afferenze talamiche. Le fibre afferenti formano la cosiddetta STRIA DI BAILLARGER, molto sviluppata nell'area visiva primaria in cui prende il nome di STRIA DI GENNARI.
5. Strato piramidale interno: contiene cellule piramidali, cellule di Betz (nell'area motoria primaria) e neuroni di associazione. Anche qui si forma la stria di Baillarger.
6. Strato polimorfo: contiene cellule polimorfe e neuroni di associazione.
Anche i fasci hanno un organizzazione particolare all'interno della corteccia perché ci sono fasci che decorrono parallelamente alla superficie della corteccia formando delle lamine e fasci che decorrono invece perpendicolarmente. Le lamine parallele alla superficie formano le strie di Baillarger nello spessore del 4° e 5° strato. I fasci perpendicolari alla superficie formano i FASCI RADIATI che sono pi consistenti negli strati pi interni e si assottigliano verso la superficie (di solito non oltrepassano il 3° strato).
Le fibre afferenti che provengono dal talamo arrivano nel 4° strato; da questo le informazioni raggiungono gli strati superiori e poi raggiungono il 5° strato da cui originano le fibre efferenti motrici. Quindi gli strati pi superficiali (1°,2° e 3°) svolgono funzioni di associazione e integrazione, mentre gli strati profondi danno origine alle efferenze che abbandonano la corteccia cerebrale.
L'organizzazione neuronale permette di individuare anche unità funzionali elementari, cio delle colonne perpendicolari alla superficie della corteccia, costituite da tutti i neuroni (afferenti, associativi ed efferenti) necessari a formare un circuito corticale completo. Le unità funzionali comunicano tra loro mediante circuiti locali costituiti da neuroni corticicoli i cui assoni sono perpendicolari alle colonne quindi paralleli alla superficie della corteccia. In ogni singola colonna possibile riconoscere una circuito corticale di base, formato da un numero maggiore o minore di neuroni, e che si ritrova in ogni colonna della corteccia cerebrale.
Alle unità funzionali elementari si sovrappongono circuiti verticali di complessità variabile connessi tra loro medianti collegamenti orizzontali. Tale organizzazione permette il trasporto degli stimoli a molte unità funzionali.
Continua a leggere:
- Successivo: Corteccia cerebrale: divisione filogenetica
- Precedente: Corteccia telencefalica: neuroni corticicoli
Dettagli appunto:
- Autore: Luca Sciarabba
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Medicina e Chirurgia
- Esame: Anatomia Umana
- Docente: Professoressa Farina
Altri appunti correlati:
- Fondamenti Anatomofisiologici dell'Attività Psichica
- Psicologia generale
- Psicologia Fisiologica
- Psicologia Generale
- Anatomia umana
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il riconoscimento della bellezza. Basi neurofisiologiche del piacere estetico
- Studio elettrofisiologico della plasticità ippocampale in un modello sperimentale di sclerosi multipla
- La qualità della vita nella donna con lesione midollare: Relazione, Affettività e Sessualità
- Neuropsicoanalisi e sogni - Neuroscienze e Psicoanalisi possono collaborare?
- La teoria del doppio cervello. Il ruolo del microbiota: scienza o ipotesi? I risultati dell'indagine conoscitiva
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.