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Sindrome prefrontale e relative lesioni

SINDROME PREFRONTALE E RELATIVE LESIONI


Sia la sindrome abulica che quella di disinibizione si manifestano in seguito a lesioni bilaterali, perlopiù in seguito a grave trauma cranico, ictus, rottura di un aneurisma, idrocefalo, tumori ma anche malattie degenerative locali. Le lesioni unilaterali limitate alla corteccia prefrontale possono rimaner silenti fino a quando non venga coinvolto l’emisfero controlaterale. I riflessi primitivi, detti anche segni di liberazione frontale, si osservano in pazienti con ampie lesioni strutturali che si estendono alle componenti premotorie dei lobi frontali, oppure nel corso di encefalopatie metaboliche. Pazienti con lesioni prefrontali e con sindromi comportamentali dei lobi frontali non presentano tali riflessi che sono, principalmente, costituiti da: riflesso di prensione (evocato dallo sfregamento sul palmo della mano dal lato radiale a quello ulnare in seguito a cui il paziente afferra la mano dell’esaminatore) e riflesso di suzione (evocato dalla  percussione del lato superiore del labbro in seguito a cui esso viene protruso).  
Il danneggiamento del lobo frontale sopprime una varietà di funzioni correlate all’attenzione come la working memory , la capacità di concentrazione, la fluidità verbale, l’analisi ed il richiamo alla mente di informazioni immagazzinate, l’inibizione di reazioni immediate inadeguate e la flessibilità mentale. La capacità di concentrarsi su un concetto e quella di spostare l’attenzione da un pensiero o stimolo a degli altri risultano ostacolate.
Da tutto ciò ne consegue che le varie prestazioni nei diversi test risultano insufficienti.

Tratto da I NETWORK CEREBRALI di Stefania Corrai
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