La sindrome del network prefrontale
LA SINDROME DEL NETWORK PREFRONTALE
Circa un terzo di tutta la corteccia cerebrale è localizzato nei lobi frontali che possono essere suddivisi in una componente motoria – premotoria ed in altre tre componenti: prefrontale dorso-laterale, prefrontale mediale e orbito-frontale. Queste componenti sono le parti della corteccia cerebrale che mostrano la maggiore espansione, dal punto di vista filogenetico, fra i primati e, specialmente, fra gli uomini. Queste aree sono collegate con strutture sottocorticali costituite dalla testa del caudato e dal nucleo dorso-mediale del talamo, andando a formare l’ampio network pre-frontale che coordina tutti gli aspetti estremamente complessi del processo cognitivo e del comportamento umano.
Il network prefrontale riveste un ruolo importante nei comportamenti che necessitano di un’integrazione del pensiero con le emozioni e le motivazioni. La corteccia frontale riceve vie afferenti, provenienti dal sistema limbico (ipotalamo, ippocampo, amigdala), che trasportano informazioni relative agli stati motivazionali, emozionali dell’individuo. Inoltre, attraverso proiezioni cortico-corticali, diversi input provenienti dalle aree visive, uditive e somatosensensoriali giungono alla corteccia. Quindi, nel complesso, le connessioni anatomiche della corteccia prefrontale permettono a questa regione di ricevere le informazioni inerenti allo stato interno dell’organismo ma anche a quello esterno. Gli output della corteccia prefrontale influenzano la motivazione e gli stati affettivi e svolgono anche il compito di monitorare, avviare ed inibire le risposte motorie. La sua integrità è importante per la consapevolezza del contesto, la formazione di deduzioni dattative, scelte, decisioni ed azioni.
Un danno a questa parte del cervello compromette la flessibilità mentale, il ragionamento, la formulazione delle ipotesi, il pensiero astratto, la capacità di fare previsioni e calcolare le conseguenze, la capacità di giudicare, la ritenzione cosciente di informazioni e la possibilità di inibire reazioni inadeguate. I comportamenti alterati dovuti a lesione della corteccia prefrontale vengono definiti come funzioni esecutive. Persone lesioni molto estese prefrontali bilaterali possono lasciare intatte tutte le funzioni sensitive, motori e cognitive di base, ma portano a gravi alterazioni della personalità e del comportamento. Le manifestazioni più comuni dovute ad un danno al network prefrontale assumo la forma di due sindromi cliniche distinte.
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