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La gestione del capitale circolante


Il Capitale circolante gioca un ruolo sugli equilibri economico-finanziari, sia sul fronte della redditività (perché è un investimento dal quale ci si attende un ritorno), sia su quello dell’equilibrio finanziario a breve (in quanto espressione strutturale della solvibilità a breve e componente del flusso monetario dell’esercizio).
L’attenzione riservata dagli studiosi e dalle imprese al capitale circolante è relativamente recente rispetto a quella dedicata alle politiche connesse al capitale fisso. Questo perché mentre un investimento in capitale fisso ha una visibilità immediata , le decisioni concernenti il capitale circolante maturano con maggior continuità e in una pluralità di ambiti operativi.

Principali tecniche di gestione dei principali elementi costituenti il capitale circolante:
* crediti commerciali,
* scorte e liquidità.
 
Gestione del credito commerciale.
L’investimento in crediti commerciali è determinato dall’entità delle vendite a credito e dalla dilazione di pagamento che l’azienda concede alla clientela.
La gestione del credito commerciale è dunque finalizzata a verificare, a preventivo e a consuntivo, che l’investimento in crediti sia remunerativo e nello stesso tempo, compatibile con i vincoli di equilibrio finanziario globale, in specie con le esigenze di tutela della liquidità.
Nel perseguire tali finalità l’impresa deve definire le politiche di credito e disegnare le procedure e i meccanismi necessari a garantire, ai vari livelli decisionali, il rispetto delle politiche precedentemente definite (strumenti operativi che ne consentano l’attuazione e il controllo).
Politiche di credito:
- Definizione delle condizioni contrattuali e delle connesse valutazioni di redditività
- Formulazione delle linee-guida per la concessione degli affidamenti.
- Politiche di incasso.

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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