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Investimenti alternativi con esborsi iniziali diversi


L’inadeguatezza del TIR (per il problema delle operazioni integrative) permane anche in questo caso.
Confronto tra VAN e TRA.
In caso il VAN (A) > VAN (B) ma il TRA(B) > TRA (A); è preferibile il progetto con il VAN maggiore (quindi il prog. B) perché contribuisce di più al alore dell’azienda, anche se ciò equivale a generare un flusso attualizzato x volte l’investimento iniziale, contro un rendimento di y volte del nprogetto alternativo (dove x<y)
Obiezione: preferendo il prog. B, la differenza di esborso iniziale (A-B) può essere utilizzata per altre iniziative o di natura industriale o di carattere finanziario (es. in Titoli di Stato)
Contro-obiezione: la realizzazione di un eventuale progetto C non è condizionata alla scelta tra A e B dal momento che l’azienda non si trova in condizioni di scarsità di capitale e quindi può finanziare tutte le iniziative con VAN positivo; mentre impiegare la differenza in titoli di Stato non sarebbe un buon affare, dato che fornirebbe un valore economico pari a zero (VAN =0).
L’investimento del progetto differenza (A- B) è più conveniente di un pari impiego in titoli di Stato. Ma investire nel progetto B e nel progetto fittizio A-B equivale a scegliere A.
Dunque è il VAN il criterio di decisione appropriato in presenza di investimenti che si escludono a vicenda e che richiedono esborsi iniziali differenti.
Investimenti concorrenti (situazione di capitale scarso: mezzi finanziari insufficienti per attuare tutti i prog. con VAN>0)
Nel caso in cui l’esborso iniziale sia il medesimo per le singole proposte considerate, sarebbe sufficiente graduare i progetti in ordine di VAN decrescente e selezionarli fino a esaurimento dei mezzi disponibili.
La scelta si complica nell’ipotesi che i progetti comportino esborsi iniziali differenti: fare una semplice graduatoria non segnalerebbe il ritorno per euro di capitale investito, impedendo di cogliere il contributo atteso dai singoli progetti in termini relativi, cioè per unità di capitale assorbito.
La soluzione passa in questo caso attraverso il TRA, indice che segnala la capacità delle iniziative di generare valore per unità di capitale investito. Si dovranno graduare i progetti in ordine di TRA decrescente , selezionandoli fino a esaurimento risorse disponibili.
Considerazioni:  Non bisogna usare la regola del TRA in maniera eccessivamente rigida e meccanicistica: ciò implica non solo che si dia la preferenza ai progetti cha fanno rendere di più il capitale investito (come evidenziato dai rispettivi TRA) ma anche che si riducano al minimo i residui di capitale inutilizzati.
Quando il vincolo di capitale si protrae per più anni, la soluzione comporta il ricorso a tecniche di programmazione lineare…
Uso del TIR quale criterio decisionale in presenza di vincoli finanziari…
Il vincolo di capitale non è sempre reale, nel senso di riflettere una oggettiva difficoltà a reperire mezzi finanziari sul mercato. Spesso infatti il vincolo è fittizio, cioè imposto dalla direzione in base a considerazioni di natura procedurale e organizzativa (es. nelle aziende multidimensionali, quando si assegna alle divisioni un planford massimo di spesa per investimenti)

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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