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Componenti elementari del profilo monetario


- esborso iniziale: capitale necessario all’attuazione del progetto. Si tratta di un flusso di cassa negativo la cui collocazione temporale viene spesso convenzionalmente indicata al tempo 0, ma che può avere luoghi anche in momenti successivi a quello assunto come “starting point” dell’iniziativa. 
- flusso monetario di gestione: Rappresenta la misura di sintesi delle entrate e delle uscite monetarie generate dall’investimento nel corso della sua vita utile. La genesi di queste entrate/uscite può essere diversa: un’entrata può derivare da un aumento di ricavi (es. maggiori volumi di vendita) o risparmio di costi (es maggiore efficienza); un’uscita può risalire a un incremento di costi o a una contrazione di ricavi.
Il flusso monetario di gestione ha natura di un flusso di cassa netto della gestione corrente, il che significa che:
considera solo le componenti monetarie di carattere operativo legate alla gestione dell’investimento (prescindendo da una stima di eventuali oneri finanziari associati all’investimento)  ->  è al lordo degli oneri finanziari. Ciò deriva dalla consuetudine di separare le decisioni di investimento da quelle di finanziamento; ciò implica che non è possibile in genere istituire una relazione diretta tra un dato impiego di capitale e una specifica fonte di finanziamento.
È al netto delle imposte sul reddito imponibile di competenza del progetto stesso. Ciò per l’esigenza di evidenziare l’attitudine di un progetto a generare un flusso di cassa che sia disponibile per gli investitori
Per calcolare il flusso monetario  netto della gestione si deve procedere, per ogni anno futuro in cui l’investimento proietta i suoi effetti, nel modo seguente:
Ricavi incrementali – Costi incrementali (materiali, lavoro, ammortamenti…)
= Reddito operativo (imponibile) – Imposte
= Reddito operativo netto
+ Ammortamenti (e altri costi non monetari)
-Δ CCN in senso stretto
= flusso di cassa incrementale netto di gestione.
disinvestimento finale. Flusso di cassa, di solito positivo, derivante dal valore di vendita dei beni patrimoniali acquisiti con l’operazione di investimento. Non è un valore facile da stimare e spesso viene supposto essere nullo (nei casi in cui non sia ipotizzabile un valore di mercato significativo, es attrezzature, macchinari, etc). Nel caso degli immobili invece il valore di recupero, talvolta anche di entità considerevole, può venire ipotizzato. In entrambi i casi si deve comunque tenere conto dei riflessi fiscali previsti dal disinvestimento, legati al conseguimento di plusvalenze tassate o di minusvalenze fiscalmente deducibili.

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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