Il non liquet
Al regno delle melodie per seconde si applica un rigoroso non liquet. La loro distribuzione è su scala universale, e non si motivano per condizioni speciali quali sesso o clima. Tuttavia le seconde sono più frequenti nelle civiltà meno evolute. Sembra invece che l’Africa abbia il monopolio dell’intervallo di terza. La quarta è assente in Europa eccettuata gran parte dell’area orientale e sudorientale, mentre l’intervallo di terza domina dappertutto.
Gli intervalli unici da nota a nota rimangono spesso immutati all’interno di una melodia e anche in tutte le melodie di una tribù ma, l’ascoltatore non deve naturalmente aspettarsi che gli intervalli che qui chiamiamo di 2°, 3° e 4° siano identici a quelli dei nostri pianoforti, essi hanno un’ampiezza considerevole tanto che talvolta si confondono l’uno con l’altro e chi esegue la trascrizione si ritrova incerto sull’indicare un intervallo come 2° o 3°. O 4°. Un modo per eliminare il dubbio è la trascrizione che indica il numero dei cents della distanza. La situazione però si complica quando per amore dell’espressività i cantanti espandono o riducono intenzionalmente gli intervalli, in particolare ciò accade tra gli indiani d’America i cui strumenti non sono accordati in base a una scala e pertanto non conoscono intervalli standard.
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Autore:
Marianna Tesoriero
[Visita la sua tesi: "Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media"]
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Etnomusicologia
- Docente: Prof. Geraci
- Titolo del libro: Le sorgenti della musica. Introduzione all'etnomusicologia
- Autore del libro: Curt Sachs
- Editore: Bollati Boringhieri
- Anno pubblicazione: 2007
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