Il diagramma di richiesta e le curve di carico
Le curve di carico rappresentano gli strumenti a disposizione dell’azienda finalizzati alla conoscenza della domanda in un determinato arco temporale.
Le cause della variabilità della domanda, possono essere:
sistematiche (i fattori che le determinano vanno ricondotti alla natura del servizio e all’uso a cui esso è destinato; per questa ragione si manifestano in maniera ciclica e pressoché costante, essendo così maggiormente prevedibili e quindi controllabili) o
erratiche (traggono la loro origine dai fenomeni più diversi, sottraendosi a qualsiasi forma di controllo e previsione).
Tali cause graficamente le rappresentiamo nella curva di carico. (In tali casi viene attivata la capacità di riserva).
Il diagramma di carico è relativo a un breve arco temporale (giorno, settimana, mese) e può riferirsi all’utenza complessiva ovvero a segmenti di utenza. Può inoltre fare riferimento a situazioni passata, sulla base di dati storici ovvero può rappresentare uno strumento finalizzato a effettuare previsioni puntuali e mirate al futuro.
Come sappiamo, “Gli impianti di produzione e distribuzione dovranno essere dimensionati sulle punte massime assunte dalla domanda; e inoltre l’azienda dovrà disporre anche di un’ulteriore riserva.
In alcune aziende (es: imprese che erogano energia elettrica) è possibile ovviare al problema del dimensionamento dei singoli impianti sulle punte max della domanda semplicemente trasferendo potenzialità in esubero da un punto di erogazione all’altro; o, nel caso di insufficienza della capacità totale, acquistando energia da altre imprese nazionali o estere.
Attraverso la costruzione della curva di carico, è possibile individuare:
- la domanda di base (che mediamente si manifesta), che rappresenta la soglia di richiesta minima (fisiologica, che, cioè non assume mai valori inferiori)
- la domanda di punta
Per soddisfare la domanda di base, maggiormente costante e prevedibile, l’azienda utilizzerà impianti con caratteristiche di funzionamento di scarsa flessibilità (ossia caratterizzati da maggiori costi fissi) che, lavorando sempre a pieno regime, consentiranno di produrre in condizioni di maggiore economicità, mentre per soddisfare la domanda che si presenta con un andamento variabile, dovranno essere utilizzati impianti dotati di maggiore elasticità e flessibilità di funzionamento.
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