I due vincoli della generazione
Per la produzione di esseri umani deve essere rispettato un "capitolato":
- fare esseri che si possono considerare appartenenti alla specie umana;
- fare esseri che possano essere ordinati in classi;
- fare esseri suscettibili di essere singolarizzati.
Ogni essere umano può essere considerato in quanto:
- umano nella carne;
- umano per la parola: i nuovi esseri umani vengono confermati attivamente per mezzo di gesti e riti.
Infanticidio e schiavitù interessano esseri umani solo nella carne ma non per la parola, mentre il doppio corpo del re interessa un essere umano per la parola ma non nella carne poiché il corpo carnale è mortale, mentre quello politico si mantiene immutabile quali che siano gli esseri in cui si trova incarnato e che, quindi, vengono trattati come sostituibili.
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Un essere umano ben formato è definito dal fatto di essere frutto insieme di una generazione nella carne e di una generazione attraverso la parola (umanità nella carne confermata nella parola).
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V1: è necessario che sia ben riconoscibile la differenza fra gli esseri generati nella carne e gli esseri generati tramite la parola.
La sequenza è pertanto la seguente:
rapporto sessuale > essere umano secondo la carne > processo di conferma della parola > essere umano per la parola.
Solo la conferma della parola conferisce ad un essere la singolarità, dunque deve sempre essere trasmessa da un essere che goda a sua volta di una singolarità riconosciuta: la madre che adotta.
Mentre i prodotti della carne sono sostituibili grazie alla sessualità, quelli confermati dalla parola vengono avviati ad un processo di singolarizzazione: sono insostituibili, singolarizzati, avviati ad essere trasformati in esseri unici.
La conferma deve avvenire sotto un velo di ignoranza, cioè il feto è uno sconosciuto ed il prelievo di esseri confermati non può venire effettuato tenendo conto di proprietà individuate in precedenza.
Se la madre decide di non dare la propria conferma, si verificano:
- aborto: interruzione della gestazione, espulsione e distruzione del feto;
- infanticidio: l'essere distrutto non è più uno sconosciuto, diventa difficile escluderlo dall'umanità. Spesso viene distrutto perché anormale o di sesso femminile.
Secondo V1 gli esseri di carne, spogliati di valore proprio, possono essere distrutti mentre gli esseri confermati dalla parola, dotati di valore infinito, devono essere preservati.
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V2: gli esseri di carne non possono essere distinti dagli esseri confermati dalla parola e, di conseguenza, non si devono sottoporre i primi ad un trattamento che non si vorrebbe far subire ai secondi.
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V1 e V2 sono incompatibili e l'aborto, processo irreversibile, è preso in mezzo: - fondato in relazione a V1 > non può essere impedito; - trasgressivo rispetto a V2 > non può essere veramente legittimato.
V1 rappresenta il punto di vista della madre, V2 quello di un osservatore esterno ma può essere adottato anche dalla madre. Si innesca, così, un dibattito interiore tragico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Viola Donarini
[Visita la sua tesi: "Domitia Longina, imperatrice alla corte dei Flavi"]
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Antropologia
- Esame: Antropologia della parentela e di genere
- Docente: Claudia Mattalucci
- Titolo del libro: La condizione fetale (una sociologia della generazione e dell'aborto)
- Autore del libro: Luc Boltanski
- Editore: Feltrinelli
- Anno pubblicazione: 2004
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