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BRITTAN: CRESCITA DELL'INFLAZIONE


Brittan tenta di fornire un'interpretazione delle tendenze di più lungo periodo alla crescita dell'inflazione. Nel suo modello si assume che gli elettori cercano di massimizzare con il voto il loro benessere individuale, e i politici, con le loro scelte, il consenso e la possibilità di rielezione, e quindi:
a) è possibile far crescere la produzione e l'occupazione, per un certo tempo, per mezzo di stimoli monetari o fiscali, i quali provocheranno successivamente una più alta inflazione;
b) vi è uno scarto temporale tra gli effetti espansivi sull'economia e il manifestarsi dell'inflazione; ciò consente di usare politiche espansive prima delle elezioni spostando in avanti i costi;
c) la memoria degli elettori è corta e quindi i politici in carica hanno meno da perdere da bassa disoccupazione nel periodo delle elezioni che da elevata disoccupazione nella prima fase della loro attività in carica. Inoltre gli elettori sono "miopi", nel senso che tendono a non valutare le probabili conseguenze negative di certe politiche nella fase postelettrorale.
Inoltre, per Brittan i lavoratori si rendono conto, con l'aumento dell'inflazione successivo alle politiche espansive, di subire una decurtazione del reddito reale, e quindi sostengono le richieste dei sindacati per un incremento delle retribuzioni. Si determina così una rigidità dei salari, che tendono ad aumentare per riconquistare il terreno perduto. Si danno quindi le condizioni per una continua crescita della spirale inflativa. È in questa situazione che Brittan vede una crescente contraddizione tra economia di mercato e democrazia e guarda a norme costituzionali (come l'obbligo di tenere in pareggio il bilancio pubblico) come strumenti per controllare gli effetti dirompenti di tale contraddizione.
In generale questo tipo di diagnosi si accompagna alla preferenza per un ridimensionamento del ruolo dello stato nel campo ec e sociale e al ripristino della disciplina del mercato.
2) la political economy della sociologia economica: cerca di dare una spiegazione istituzionale dell'inflazione, partendo dalla domanda piuttosto che dall'offerta. Essa ritiene essenziale comprendere cosa spinga i governi a intensificare la ricerca di consenso attraverso un'offerta crescente di moneta con la spesa pubblica. L'attenzione allora si sposta su tendenze di cambiamento sociale che incidono sulla domanda dei diversi gruppo sociali.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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