Reti di impresa
Sia per le grandi come per le piccole imprese, si sviluppa un modello organizzativo a rete, fondato su un'estesa collaborazione tra aziende, che rompe la chiusura e l'integrazione verticale del modello fordista. In questo senso, i distretti possono essere visti come reti di piccole e medie imprese che tendono a formalizzarsi maggiormente nel tempo, mentre la grande azienda si trasforma in impresa–rete.
Le reti funzionano come «sistemi di apprendimento», cioè come insiemi di relazioni che potenziano le capacità di rapido aggiustamento rispetto al mercato: non è più l'impresa ad imporre i propri obiettivi al mercato, ma è quest'ultimo, che diventato frammentato e instabile, impone processi di aggiustamento più rapidi e costosi. Le reti permettono di potenziare la velocità di aggiustamento e le capacità di apprendimento, e insieme di ridurre i costi dei nuovi prodotti, distribuendoli su un più ampio ventaglio di soggetti (e abbassando quindi i rischi). Esse funzionano più facilmente nei contesti in cui vi è un tessuto fiduciario che facilita la cooperazione, e dove vi sono istituzioni che possono generarlo.
Per questo motivo la cooperazione rende le imprese, che vogliono perseguire modelli flessibili, più dipendenti dall'ambiente sociale nel quale sono inserite (il modello fordista, al contrario, potenziava al massimo l'autonomia dall'ambiente esterno).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonio Amato
[Visita la sua tesi: "La condizionalità nelle organizzazioni internazionali economiche"]
- Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Scienze dell'Amministrazione
- Titolo del libro: Sociologia Economica
- Autore del libro: Trigilia
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1998
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