Dottrina Eisenhower
A seguito della crisi di Suez, nel gennaio 1957 viene pronunciata la cosiddetta DOTTRINA EISENHOWER = proposta del Presidente che prevede un’estensione degli aiuti economici e militari ai paesi del Medio Oriente e l’intervento armato in caso di aggressione da parte di un paese comunista.
Nella gara per la superiorità strategica sia per Eisenhower che per Chruscev è opinione condivisa che il modo più efficace per prevenire lo scoppio di una grave guerra sia potenziare la forza nucleare, permettendo anche un notevole risparmio derivante dal taglio delle forze convenzionali. La potenza nucleare non riguarda solo il numero degli ordigni, ma anche i vettori che trasportino gli ordigni a destinazione: ciò è un problema per i sovietici, che non possiedono un sistema in grado di trasportare le armi atomiche dalle basi sovietiche ai bersagli statunitensi. A metà degli anni ’50 i russi hanno operativo un bombardiere a lungo raggio, l’M-4 Bison, ma scelgono di non produrne in numero sufficiente a controbilanciare il formidabile arsenale di B-52 statunitensi. Tuttavia, durante uno spettacolo aereo a Mosca nel 1955, facendo volare diverse volte pochi bombardieri Bison, i russi inducono l’intelligence americana a stimare la potenza aerea sovietica ben oltre la realtà dei fatti, mentre gli USA possiedono un numero 5 volte superiore di bombardieri a lungo raggio. Ma l’URSS ben presto colma il vantaggio statunitense, facendo venir meno la certezza di first strike capability: per superare l’ostacolo dell’estrema efficienza del sistema radar e delle batterie di missili contraerei NIKE dislocate intorno alle maggiori città statunitensi, i sovietici sviluppano un sistema di trasporto più difficile da intercettare, cioè il missile balistico intercontinentale (ICBM). Dopo aver testato il primo ICBM al mondo il 21 agosto 1957, il 3 novembre viene lanciato il primo satellite in orbita, lo Sputnik, che allarga la competizione dal piano degli armamenti a quello della tecnologia. Nonostante anche gli Stati Uniti testino con successo un Atlas ICBM nel dicembre 1957 ed il satellite spaziale Explorer nel febbraio 1958, il danno di prestigio è immenso: i russi vincono il primo round della sfida spaziale e per la prima volta l’URSS è in grado di colpire con un attacco nucleare il territorio statunitense. La perdita dell’immunità da un attacco nucleare non è solo uno shock per gli USA, ma mette in dubbio l’affidabilità dell’ombrello nucleare statunitense agli occhi dell’Europa occidentale, non rappresentando più una sicura copertura. Ciò spinge i capi di governo della NATO ad accogliere la proposta statunitense di creare una riserva atomica in Europa: alla fine della presidenza Eisenhower circa 500 armi nucleari diventano operative nei paesi alleati, e missili balistici a raggio intermedio (IRBM) vengono dislocati in Gran Bretagna (missili Thor) e in Italia e Turchia (missili Jupiter).
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
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