Le parti del rapporto previdenziale: i soggetti protetti
Pur essendo innegabilmente a vocazione universalistica, il sistema delle assicurazioni sociali ha fatto fatica diffondersi oltre i confini del lavoro subordinato.
Solo molto di recente la "previdenza sociale" è pervenuta ad abbracciare tutte le manifestazioni dell'attività produttiva dell'uomo.
Per la verità, il fenomeno previdenziale, per la connessione con determinate situazioni di rischio e con determinate categorie professionali e relative strutture organizzative, si è voluto in maniera frammentaria e con profondo difformità di ambiti e discipline.
In effetti, si deve dare atto che, fin dalle origini, la tutela previdenziale è stata prevalentemente rivolta a favore del lavoro subordinato.
L'estensione esplicita al lavoro autonomo si è realizzata soltanto per quelle categorie che, per la particolare debolezza socio-economica, potevano essere considerate del tutto contigue, nella materialità dei fatti, al lavoro subordinato.
Comunque, il processo di generalizzazione della tutela previdenziale al lavoro autonomo è stato assai lento ed incerto.
Soltanto in anni recenti, infatti, si è concretizzata la scelta di attrarre nel medesimo ambito protettivo tutti i produttori di reddito di lavoro, genericamente considerati.
Ed, infatti, in aggiunta alle ipotesi risalenti di lavoro associato, di attività piccolo-imprenditoriale, di attività libero professionale, l'obbligo assicurativo è stato progressivamente esteso ai lavoratori autonomi cosiddetti parasubordinati, e, più in generale, ai "soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo", agli incaricati delle vendite a domicilio, ai promotori di servizi finanziari, ecc…
La legge di riforma pensionistica del 1995 ha esteso il sistema delle assicurazioni sociali a quelle categorie di liberi professionisti forniti di albo ma fino a quel momento prive, a differenza delle categorie storiche (notai, avvocati, commercialisti, ingegneri, medici, ecc…), di un’autonoma cassa di previdenza e, dunque, prive di una specifica tutela sociale. Il
E la tutela è stata in prosieguo estesa persino a categorie non produttrici di reddito diretto (come le casalinghe) generatrici di lavoro non destinato al mercato, ma di ricchezze indirette.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto della Previdenza Sociale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Il rapporto previdanziale - Il diritto della sicurezza sociale in trasformazione
- Autore del libro: Maurizio Cinelli - Maurizio Cinelli e Stefano Giubboni
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