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La nozione di "rapporto previdenziale"


Con l'espressione "rapporto previdenziale" si è soliti far generico ed omnicomprensivo riferimento a quel complesso di situazioni, attive e passive, strumentali o finalistiche, ad efficacia immediata o ad efficacia differita, le quali, pur non essendo diretta espressione del rapporto di lavoro o della disciplina giuridica dell'attività lavorativa, in genere, trovano nello svolgimento del lavoro la loro giustificazione sostanziale.
L'obiettivo finale e comune è la tutela di chi, esercitando un’attività lavorativa, venga a trovarsi in condizioni che pregiudicano o interrompono la normale prosecuzione di quella attività e, comunque, il reddito da essa ricavabile.
Lo Stato, avvalendosi di quei particolari istituti giuridici, che sono le assicurazioni sociali, e dell'opera di appositi organismi strumentali alla propria azione, gli enti previdenziali, provvede ad allestire, su di un versante "esterno" al rapporto di lavoro, forme e strumenti di tutela degli interessi di chi vive del proprio lavoro.
Il riferimento al rapporto giuridico previdenziale, però, rivela tutta la sua intrinseca complessità e problematicità quando si voglia dar conto di quanto specificamente lo caratterizza, e cioè della intima struttura, della sua relazione con l'attività lavorativa e con le relative tipologie, delle caratteristiche di quanto ne costituisce l'oggetto.

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