La classificazione per tipi di aggressione
La classificazione più giusta e corretta dei delitti patrimoniali sembra essere quella per tipi di condotta, cioè per tipi di aggressione.
I vantaggi di tale classificazione sono dovuti al fatto che essa svolge una duplice funzione:
- funzione politico-garantista,
- maggior rispetto del principio di offensività, staccandosi dagli aspetti soggettivi che variano da persona a persona;
- maggior rispetto dei principi di frammentarietà e tassatività;
- miglior individuazione delle eventuali lacune;
- funzione dogmatico-interpretativa, che mette in risalto gli elementi base dei reati patrimoniali in ogni fattispecie, contribuendo a una migliore differenziazione delle varie fattispecie.
In base a tale criterio, quindi, i reati contro il patrimonio si distinguono in:
Delitti di aggressione unilaterale, dove il reo agisce direttamente sulla cosa e la vittima si limita a subire il reato non dovendo prestare alcun consenso né svolgere un qualsiasi ruolo nel fatto tipico.
Il soggetto attivo dovrà in questi casi, quindi, ricorrere:
- alla sottrazione della cosa (furto);
- all’annullamento o alla riduzione della cosa (danneggiamento);
- alla turbativa o allo spoglio (quest’ultimo solo nei beni immobili);
- all’abuso di poteri, incisivi sull’altrui sfera patrimoniale, di cui sia investito.
Delitti con la cooperazione artificiosa della vittima, dove la vittima contribuisce a produrre il dano patrimoniale con un atto di disposizione (si dicono anche “reati in contratto”).
Il soggetto attivo potrà in questi casi, quindi, ricorrere:
- allo sfruttamento di una preesistente situazione di svantaggio della vittima (usura);
- a violenza, minaccia o frode (estorsione, truffa).
Delitti di perpetrazione o consolidamento del danno patrimoniale, oltre alle due categorie sopra esposte se ne può delineare una terza riguardante, appunto, i fatti che consentono la perpetrazione o il consolidamento degli illeciti vantaggi o degli illeciti pregiudizi patrimoniali (riciclaggio, ricettazione).
Colpendo questa categoria di fatti so dovrebbe ottenere un effetto disincentivante anche a compiere i delitti patrimoniali in senso stretto.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale II, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: Delitti contro il patrimonio - Delitti contro la persona - Manuale per lo studio della parte speciale del diritto penale
- Autore del libro: Per il manuale Giovanni Flora, per i testi sui diritti Ferrando Mantovani
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