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Rosmini: fini della società


La riduzione della razionalità a strumento della società materiale è la conseguenza della politica basata sulla convinzione che il progresso della società sia promosso e alimentato dall’attività economica finalizzata alla produzione dei beni materiale con cui soddisfare i bisogni degli associati.
L’appagamento è il fine della società.
Nella ragione ci sono 2 facoltà: quella del pensiero e quella dell’astrazione. : la prima coglie gli enti reali e l’ordine nel quelle debbono disporsi; la seconda separa dall’ente reale una parte, ne astrae una caratteristica, la mette in relazione con quella degli altri enti reali, formula idee e le mette in rapporto tra di loro.
La crescita improvvisa e la diffusione dei bisogni artificiali tende a orientare l’attività degli individui verso la soddisfazione dei desideri. Per ritrovare i mezzi necessari al loro soddisfacimento, le energie intellettuali sono concentrate nella facoltà di astrazione che acquista una decisa prevalenza sulla facoltà di pensiero e finisce per sostituirsi del tutto ad essa. Con il declino della facoltà del pensiero, la facoltà di astrazione diventa un mero strumento dei bisogni, continuamente alimentate dalle sole pulsioni vitali.
Nella società si origina un processo di disarticolazione dei vincoli sociali e di contrapposizione delle parti sociali caratterizzate da tensioni e conflitti, mentre iniziano a diffondersi comportamenti che violano le norme fondamentali della convivenza sociale. La forza complessiva della società diminuisce e si rende difficile far valere una volontà politica unitaria. Nell’individuo si determina una scontentezza che cresce su se stessa e alimenta un sentimento d’ira che finisce col dominare il suo carattere. Si verifica così il paradosso delle società consumistiche: aumenta la quantità di beni materiali a disposizione, migliorano le condizioni sociali ma cresce l’insoddisfazione.
Si genera nella società uno stato di tensione che aumenta i conflitti tra classi e all’interno delle stesse, anche perché l’accelerazione del processo di sviluppo economico tende a concentrare la ricchezza nelle classi più abbienti e sospinge nel contempo verso il degrado civile e sociale diverse categorie lavoratrici sottoposte a un intenso sforzo lavorativo.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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