Skip to content

Sicurezza societaria


L’oggetto della sicurezza è stato ampliato dall’introduzione del concetto di sicurezza societaria, capace di spiegare le dinamiche e i fenomeni che regolano l’agire dei gruppi sociali non statali quando vengono posti di fronte al problema della sopravvivenza. È l’identità collettiva che rappresenta il valore fondamentale sottoposto a minaccia e l’attenzione si sposta dalle risorse materiali a quelle culturali e riposiziona il focus della sicurezza muovendo dallo stato verso gli esseri umani. Il concetto di identità societaria ha i compito di coprire le carenze della concezione stato centrica riconoscendo un senso e un’autonomia agli esseri umani e ai gruppi sociali di livello sub statale come possibili oggetti referenti delle dinamiche di sicurezza. Se il valore fondamentale difeso dallo stato ha a che fare con la sua sopravvivenza politica e quindi con la sovranità, nel caso di questi gruppi sociali non statali le questioni di sicurezza riguardano la capacità di mantenere la propria identità.
Più soddisfacente appare il concetto di sicurezza umana, utilizzato dai nuovi attori della politica mondiale come le agenzie delle nazioni unite, le Ong, i gruppi di pressione della società civile globale. Qui il focus è rivolto agli individui come membri dell’umanità, nella difesa di valori come la dignità e la qualità della vita, i diritti umani, lo sviluppo rispetto a minacce che provengono da effetti di sistema, dalla politica tout court, oppure dalla rottura dell’e    quilibrio ecologico del pianeta.
Il tema della sicurezza ecologica e ambientale costituirebbe una variante ultra-radicale della sicurezza umana il cui focus è l’ecosistema e la posta in gioco è la difesa della specie.
Accanto a pericoli dovuti all’uso diretto della violenza, la sicurezza umana pone diverse forme di violenza strutturale che può riguardare le violazioni dei diritti umani; l’oppressione istituzionalizzata della minoranze; le possibili tendenze imperialistiche e tutti i tipi di sfruttamento strutturale insiti nelle relazioni tra aree sviluppate e meno del pianeta; le minacce naturali come malattie, epidemie ecc. . La sicurezza umana in questo senso sarebbe un concetto da riservare a quei fenomeni che trascendono i confini degli stati interessando società e individui. Emerge una prospettiva universalista ma non normativa e cosmopolitica della sicurezza. Lo stesso spazio politico di riferimento della sicurezza umana diviene oggetto e soggetto di questioni di sicurezza in una prospettiva inedita: quella dell’indivisibilità della pace o della sicurezza degli esseri umani al di la della loro cittadinanza particolare.
La sicurezza globale fa riferimento alla dimensione spaziale estesa all’intero pianeta. Il contesto teorico e pratico che fonda questa categoria riguarda allora il destino della sicurezza nella società globale e quindi il rapporto tra sicurezza e globalizzazione sullo sfondo di una generalizzazione teorica del concetto operata dalla teoria sociale contemporanea. La concezione globale della sicurezza si riferisce all’insieme delle forme, dei soggetti e degli oggetti che entrano a far parte delle relazioni di sicurezza in questo nuovo spazio. In tale prospettiva è possibile comprendere minacce dalla natura molto diversa tra cui: le minacce militari provenienti dagli stati e da attori non statali; le minacce economiche; le minacce all’identità sociale: le minacce ambientali; le minacce alla salute degli individui; le minacce di disastri naturali; le minacce dovute a possibili incidenti e conseguenze non volute: le minacce provenienti dalla criminalità organizzata.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Filippo Amelotti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.